martedì 16 novembre 2021

Armenia, trovati i resti di un acquedotto romano incompiuto

Armenia, la trincea di scavo che mostra un pilastro
dell'acquedotto incompiuto (Foto: Progetto Artaxata)

Gli archeologi dell'Università di Munster e dell'Accademia Nazionale delle Scienza della Repubblica Armena hanno scoperto i resti dell'arco di un acquedotto romano durante i lavori di scavo nella città ellenistica di Artashat/Artaxata, in Armenia. Si tratta dell'acquedotto più orientale dell'impero romano. I lavori di scavo sono iniziati nel 2019.
Le fondamenta monumentali sono la prova della presenza di un arco incompiuto costruito dai Romani tra il 114 ed il 117 d.C. All'epoca Artaxata era destinata a diventare la capitale della provincia romana di Armenia. Durante questo periodo l'impero romano aveva raggiunto la sua massima espansione, anche se fu un periodo piuttosto breve. Fu sotto l'imperatore Traiano (98-117 d.C.) che i Romani tentarono di incorporare la provincia dell'Armenia nell'impero.
L'acquedotto rimase incompiuto a causa della morte di Traiano, nel 117 d.C. Il suo successore Adriano rinunciò ad annettere all'impero l'Armenia prima che l'acquedotto venisse terminato. Gli archeologi, pertanto, vedono nella loro scoperta una prova del fallimento dell'imperialismo romano.
Nello scavo gli archeologi hanno utilizzato una combinazione multidisciplinare di metodi di scavo, dalla geofisica alla geochimica all'archeoinformatica. L'area dove sorgeva la metropoli ellenistica di Artaxata, nella pianura dell'Ararat, è stata esaminata per la prima volta geomagneticamente e sono state rilevate e registrate le eventuali anomalie. Le immagini hanno mostrato una lunga linea tratteggiata che è stata poi analizzata attraverso dei sondaggi documentati, in seguito, tridimensionalmente dagli archeologi. Si è riusciti, in questo modo a ricostruire il tracciato che avrebbe dovuto percorrere l'acquedotto se fosse stato ultimato, attraverso un'analisi computerizzata del percorso tra le possibili sorgenti d'acqua e la destinazione finale dell'opera.
Un'analisi dei campioni di terreno prelevati in loco ha permesso di datare la costruzione dell'acquedotto ad un periodo compreso tra il 60 ed il 460 d.C. I ricercatori ritengono che il periodo più verosimile per l'inizio della costruzione sia quello in cui regnò Traiano.

Fonte:
Università di Munster - archaeologynewsnetwork.blogspot.com

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