giovedì 18 novembre 2021

Germania, un nuovo tesoro d'argento riemerge ad Augusta

Germania, tesoro di denari d'argento rinvenuto ad Augusta
(Foto: Andreas Brucklmair, Art Collections & Museums)

Durante gli scavi nel distretto di Berhausen, in Germania, condotti sotto la supervisione del dipartimento archeologico della città di Augusta, è stato scoperto il più grande tesoro romano d'argento mai rinvenuto finora nell'attuale Baviera. Il tesoro è composto da quasi 5600 monete d'argento (denari) risalenti al I e II secolo d.C., del peso di circa 15 chilogrammi.
Le monete sono state rinvenute non lontano dal luogo dove, un tempo, sorgeva un accampamento romano in Baviera. Si suppone che il tesoro sia stato sepolto all'inizio del III secolo d.C. fuori dalla città di Augusta Vindelicum, vicino alla via Claudia e che non sia stato poi recuperato.
Il nascondiglio rimase sconosciuto per molti secoli, anche grazie ad un'inondazione del vicino fiume Wertach che disperse le monete nella ghiaia del fiume.
Le monete più antiche sono state coniate sotto l'imperatore Nerone (54-68 d.C.), quelle più recenti risalgono a Settimio Severo (poco dopo il 200 d.C.). Particolarmente comuni sono le monete degli imperatori Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio. Il pezzo più raro è quello risalente all'imperatore Didio Giuliano, assassinato nel 193 d.C., dopo soli due mesi dal suo insediamenti.
Augusta vanta più di duemila anni di storia. Già tra l'8 ed il 5 a.C., sotto il regno di Augusto, i Romani costruirono un accampamento militare ai piedi delle Alpi.  Numerosi ritrovamenti recenti, presentati dal dipartimento di archeologia della città, sembrano confermare questa datazione che caratterizza la città di Augusta come la più antica base romana in Baviera.
Scavando nella ghiaia che si trovava nell'alveo di epoca romana del fiume Wertach, sono emerse non solo le monete ma anche armi, utensili, strumenti, gioielli, stoviglie e molto altro. I manufatti recuperati, per un peso di oltre 400 chilogrammi, provengono tutti dal campo militare romano. Alcuni reperti sono molto corrosi ed incrostati.
Gli scavi sono stati condotti in un'area ex industriale e secondo l'archeologo Sebastian Gairhos, si tratterebbe del patrimonio sepolto da un grossista di vino o tessuti attivo nell'allora capitale della provincia di Raetia. Gairhos ha fatto presente che il valore totale del denaro rinvenuto dovrebbe equivalere a circa 11 anni di stipendio di un legionario: una vera e propria dote.

Fonte:
archaeologynewsnetwork.blogspot.com

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