venerdì 23 dicembre 2022

Iraq, missione italiana scopre il muro di Hammurabi a Baghdad

Iraq, il team di ricercatori dell'Università di Catania
(Foto: Università di Catania)

Nel trentottesimo anno del suo regno, nel secondo millennio prima di Cristo, Hammurabi aggiungeva un altro pezzo al suo impero e lo consolidava, a nord di Babilonia, con un avamposto militare. La conferma arriva dalla scoperta di una porta e di una cinta muraria monumentali, quest'ultima di sei metri di spessore, nel sito iracheno di Tell Muhammad a Baghdad.
"Hammurabi - spiega l'archeologo Nicola Laneri, che ha diretto gli scavi - porta la capitale a Babilonia e inizia una serie di campagne militari verso sud, nord ed est: è una conquista territoriale importante, anche se non si può propriamente parlare di impero. Nella fase finale del suo regno, Hammurabi conquista questi territori a nord di Babilonia".
Hammurabi fu re dal 1792 al 1750 a.C., sesto sovrano della prima Dinastia di Babilonia, ricordato soprattutto per aver promulgato una raccolta di leggi nota come il Codice di Hammurabi, una serie di norme sul "buon comportamento" sociale che rappresenta uno dei primi esempi di leggi scritte nella storia.
Indagato dal leggendario archeologo Austen Henry Layard, il sito di Tell Muhammad mostra già la sua importanza intorno al 1850, quando l'inglese trova degli intarsi con iscrizioni hammurabiche. Negli anni '70 e '80 del secolo successivo gli iracheni portano alla luce l'area sacra e 300 tavolette in cui viene menzionata la formula "38 anni dopo" e una serie di iscrizioni successive a questa interpretate come "...la caduta di Babilonia".
"Era - spiega Laneri - l'unica iscrizione in grado di definire quando la Babilonia hammurabica crollò ad opera di un sovrano hittita". E' molto probabile, invece, che quel "38" si riferisca alla realizzazione dell'insediamento nel trentottesimo anno del regno di Hammurabi.
"La nostra scoperta - dice Laneri - sembra confermare questa ipotesi". Gli scavi indicano anche altre direzioni in cui indirizzare la ricerca, che potrebbe tracciare Baghdad come una città d'acqua. "Tell Muhammad - dice Laneri - sta all'interno di un reticolo di insediamenti collegati probabilmente da canali. Abbiamo notato che al di fuori della cinta muraria vi era un canale che collegava Tell Muhammad con il Tigri e un altro che lo collegava con la Diyala, altro affluente del Tigri. Studi recentissimi stanno dimostrando che la città mesopotamica era segnata fortemente dai canali, che la dividevano disegnando dei quartieri. I canali, verosimilmente, entravano all'interno delle porte urbiche, che non servivano dunque solo come limite per le strade: su questo versante inizieremo una ricerca attraverso le fotografie aeree degli anni '50 e '60, che ci permetteranno di avere contezza del paesaggio urbano di Baghdad prima dell'esplosione urbana, che ancora oggi distrugge molti insediamenti antichi. Le autorità irachene ci chiedono di salvaguardarle".
La porta monumentale scoperta da Laneri, docente di Archeologia e Storia dell'Arte del Vicino Oriente all'Università di Catania, e dalla sua squadra di ricercatori è "in realtà una porta d'acqua, che si trovava sul canale, con una canaletta di scolo in ceramica che proveniva dall'area del tempio e la collegava probabilmente ad altre aree della città. Più della porta è monumentale il muro che Hammurabi crea lungo la frontiera settentrionale del territorio di Babilonia".
L'obiettivo primario del progetto, grazie all'interesse del ministero degli Affari Esteri e al supporto dell'ambasciata italiana, è quello di creare, attraverso il restauro degli edifici in mattoni crudi e la creazione di coperture e pannelli esplicativi, un parco archeologico a Baghdad dedicato all'epoca di Hammurabi.

Fonti:
agi.it/cultura/news
palermo.repubblica.it

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