Il dio egizio Sobek, con testa di coccodrillo (Foto: lastampa.it) |
Gli archeologi lo definiscono già come un mistero. Un corredo unico, "insolito e rarissimo" per due tombe egizie. Si tratta di nove teste di coccodrillo di grandi dimensioni, risalenti ad oltre 4000 anni fa, accuratamente avvolte in panni di lino e deposte senza alcuna forma di conservazione. Nessuna mummificazione, insomma.
Siamo al cospetto di due tombe aristocratiche rinvenute nella necropoli di Tebe, sito che si estende sulla riva occidentale del Nilo, nell'Alto Egitto, presso le città di Luxor e Karnak. Nel dettaglio si tratta della necropoli di el-Asassif, appena ad ovest della strada rialzata che conduce al tempio funerario di Hatshepsut. La scoperta è frutto di più campagne di scavi condotti, dal 2013, dall'équipe di ricercatori polacchi del Centro di archeologia mediterranea dell'Università di Varsavia, guidata dal Professor Patryk Chudzik.
Quello che si sono trovati di fronte gli archeologi è l'insolita, meticolosa deposizione di frammenti di cranio e mandibole, a ricomporre nove teste di animali, all'interno di due tombe appartenenti a funzionari di alto rango. Una presenza particolare ricollegata, sembra, ad un rito funerario, legata probabilmente ai proprietari delle tombe, forse alle funzioni che avevano in vita (sacerdoti?).
Uno dei proprietari delle due sepolture è stato identificato come Cheti, dignitario di corte vissuto durante il regno del faraone Nebhepetra Mentuhotep II (2055-2002 a.C.), noto per aver riunito l'Egitto dopo l'oscuro Primo Periodo Intermedio, quando gran parte del Paese era diviso. L'altro resta anonimo, ma comunque riconosciuto come un alto funzionario che ha prestato servizio presso la corte reale. All'interno delle due tombe, gli archeologi hanno rinvenuto le teste di nove coccodrilli avvolte in tessuto. Nove crani della specie Crocodylus niloticus, di grandi dimensioni, originaria degli habitat d'acqua dolce dell'Egitto, una specie che vive ancora oggi nel fiume Nilo.
"Questa è una scoperta completamente insolita e la prima del suo genere nella storia della ricerca in Egitto. - Ha spiegato Patryk Chudzik. - Sappiamo di molte mummie di coccodrilli che sono state trovate lungo il Nilo. Sono tutte mummie di coccodrilli interi che sono state depositate in catacombe appositamente preparate di animali sacri, in questo caso coccodrilli o altri animali sacri al dio Sobek".
Sono sopravvissuti solo frammenti di cranio e mandibole degli animali, probabilmente a causa di precedenti scavi condotti un secolo fa da Herbert Winlock, con il Metropolitan Museum of Art. I ricercatori dell'epoca prestavano pochissima attenzione ai resti di animali e li scaricavano in un mucchio.
Nell'Antico Egitto i coccodrilli erano oggetto di culto. Il dio coccodrillo si chiamava Sobek ed era associato al coccodrillo del Nilo o al coccodrillo dell'Africa occidentale, rappresentato nella forma propria dell'animale o come un essere umano con la testa di coccodrillo. Sobek era associato anche al potere faraonico, alla fertilità e al valore militare, ma serviva anche come divinità protettrice con qualità apotropaiche, invocata soprattutto per proteggersi dai pericoli del fiume.
Il principale tempio dedicato al dio Sobek si trova a Kom Ombo, nell'Alto Egitto, nei pressi di Assuan. Il tempio sorge sulle rive del Nilo ed in antichità veniva chiamato Pa-Sobek, che significa "la casa di Sobek". Gran parte del santuario è stato distrutto dalle inondazioni del Nilo, dai terremoti e dai successivi costruttori che utilizzarono l'edificio come cava edile. Alcuni rilievi interni vennero deturpati quando il tempio venne trasformato in una chiesa copta ortodossa, ma molti dei bassorilievi sono rimasti.
Siamo al cospetto di due tombe aristocratiche rinvenute nella necropoli di Tebe, sito che si estende sulla riva occidentale del Nilo, nell'Alto Egitto, presso le città di Luxor e Karnak. Nel dettaglio si tratta della necropoli di el-Asassif, appena ad ovest della strada rialzata che conduce al tempio funerario di Hatshepsut. La scoperta è frutto di più campagne di scavi condotti, dal 2013, dall'équipe di ricercatori polacchi del Centro di archeologia mediterranea dell'Università di Varsavia, guidata dal Professor Patryk Chudzik.
Quello che si sono trovati di fronte gli archeologi è l'insolita, meticolosa deposizione di frammenti di cranio e mandibole, a ricomporre nove teste di animali, all'interno di due tombe appartenenti a funzionari di alto rango. Una presenza particolare ricollegata, sembra, ad un rito funerario, legata probabilmente ai proprietari delle tombe, forse alle funzioni che avevano in vita (sacerdoti?).
Uno dei proprietari delle due sepolture è stato identificato come Cheti, dignitario di corte vissuto durante il regno del faraone Nebhepetra Mentuhotep II (2055-2002 a.C.), noto per aver riunito l'Egitto dopo l'oscuro Primo Periodo Intermedio, quando gran parte del Paese era diviso. L'altro resta anonimo, ma comunque riconosciuto come un alto funzionario che ha prestato servizio presso la corte reale. All'interno delle due tombe, gli archeologi hanno rinvenuto le teste di nove coccodrilli avvolte in tessuto. Nove crani della specie Crocodylus niloticus, di grandi dimensioni, originaria degli habitat d'acqua dolce dell'Egitto, una specie che vive ancora oggi nel fiume Nilo.
"Questa è una scoperta completamente insolita e la prima del suo genere nella storia della ricerca in Egitto. - Ha spiegato Patryk Chudzik. - Sappiamo di molte mummie di coccodrilli che sono state trovate lungo il Nilo. Sono tutte mummie di coccodrilli interi che sono state depositate in catacombe appositamente preparate di animali sacri, in questo caso coccodrilli o altri animali sacri al dio Sobek".
Sono sopravvissuti solo frammenti di cranio e mandibole degli animali, probabilmente a causa di precedenti scavi condotti un secolo fa da Herbert Winlock, con il Metropolitan Museum of Art. I ricercatori dell'epoca prestavano pochissima attenzione ai resti di animali e li scaricavano in un mucchio.
Nell'Antico Egitto i coccodrilli erano oggetto di culto. Il dio coccodrillo si chiamava Sobek ed era associato al coccodrillo del Nilo o al coccodrillo dell'Africa occidentale, rappresentato nella forma propria dell'animale o come un essere umano con la testa di coccodrillo. Sobek era associato anche al potere faraonico, alla fertilità e al valore militare, ma serviva anche come divinità protettrice con qualità apotropaiche, invocata soprattutto per proteggersi dai pericoli del fiume.
Il principale tempio dedicato al dio Sobek si trova a Kom Ombo, nell'Alto Egitto, nei pressi di Assuan. Il tempio sorge sulle rive del Nilo ed in antichità veniva chiamato Pa-Sobek, che significa "la casa di Sobek". Gran parte del santuario è stato distrutto dalle inondazioni del Nilo, dai terremoti e dai successivi costruttori che utilizzarono l'edificio come cava edile. Alcuni rilievi interni vennero deturpati quando il tempio venne trasformato in una chiesa copta ortodossa, ma molti dei bassorilievi sono rimasti.
Fonti:
ilmessaggero.it
fanpage.it
ilmessaggero.it
fanpage.it
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