Venezia, i cunicoli trovati in piazza San Marco (Foto: Venessia.com) |
Due cunicoli realizzati in mattoni sono venuti alla luce sotto piazza San Marco a Venezia, durante i lavori di impermeabilizzazione della piazza stessa. Si è ipotizzato che quello che è stato trovato sia quanto rimane del mitico rio Batario, che caratterizzava l'area durante il medioevo. La piazza era, infatti, molto diversa da come la vediamo oggi. Da un lato del rio Batario c'era un grande brolo, cioè un orto recintato.
Il doge Sebastiano Ziani (1172-1178) diede all'area una nuova conformazione urbanistica, facendo coprire il Batario per allungare la piazza, portandola a 175 metri di lunghezza ed ordinando persino lo spostamento della chiesa di San Geminiano, che sopravvisse fino alla realizzazione dell'ala napoleonica.
Quello ritrovato è un cunicolo con doppia volta, costruito nel corso del XIX secolo e che il Provveditorato, proprio nel corso di questi lavori, sta ripulendo per permettere il deflusso delle acque alte che interessano l'Insula Marciana. Il rio Batario è molto più avanti rispetto al punto dove attualmente insistono i lavori. Questi ultimi hanno portato alla luce anche l'antica pavimentazione della piazza, che era in mattoni, collocati a lisca di pesce.
Il doge Sebastiano Ziani (1172-1178) diede all'area una nuova conformazione urbanistica, facendo coprire il Batario per allungare la piazza, portandola a 175 metri di lunghezza ed ordinando persino lo spostamento della chiesa di San Geminiano, che sopravvisse fino alla realizzazione dell'ala napoleonica.
Quello ritrovato è un cunicolo con doppia volta, costruito nel corso del XIX secolo e che il Provveditorato, proprio nel corso di questi lavori, sta ripulendo per permettere il deflusso delle acque alte che interessano l'Insula Marciana. Il rio Batario è molto più avanti rispetto al punto dove attualmente insistono i lavori. Questi ultimi hanno portato alla luce anche l'antica pavimentazione della piazza, che era in mattoni, collocati a lisca di pesce.
Fonte:
stilearte.it
stilearte.it
Nessun commento:
Posta un commento