domenica 29 ottobre 2023

Spagna, il sandalo romano perduto nel pozzo

Spagna, il sandalo romano rinvenuto nelle Asturie
(Foto: english.elpais.com)

Lucus Asturum, attuale Lugo de Llanera, nelle Asturie, nel nord della Spagna, era un tempo un insediamento romano che fungeva da centro amministrativo e snodo di comunicazioni nel nord della penisola iberica tra il I ed il IV secolo d.C. e che, data la sua importanza, l'astronomo e geografo greco Tolomeo riportò nella sua opera "Geografia". Lucus Asturum conteneva molti importanti edifici pubblici e privati.
Nel 2021, un team guidato dall'archeologa Esperanza Martìn ha individuato una grane casa con un cortile centrale e un pozzo. L'estate scorsa sono ripresi gli scavi nel sito e gli archeologi hanno deciso di scendere, utilizzando un sistema di carrucole per evitare di danneggiare i resti presenti, fino al fondo del pozzo.
All'interno, tra molti altri reperti romani, è stato ritrovato un sandalo smarrito da un uomo che cercò, probabilmente, di pulire il pozzo 2000 anni fa. Si tratta di un unicum, un oggetto archeologico senza eguali, perché è decorato con cerchi, ovali e figure falciformi. In Spagna non si conservano più di 20 sandali romani ma questo appena ritrovato è l'unico che presenta decorazioni. Il reperto si presenta in buono stato di conservazione, in quanto il limo presente sul fondo del pozzo ha generato un sistema anaerobico che ha impedito la riproduzione dei microrganismi.
L'esistenza di Lucus Asturum è nota fin dall'antichità, ma dell'insediamento si perse traccia secoli fa, finché la Commissione Provinciale dei Monumenti effettuò i primi scavi negli anni '30 del secolo scorso. Tuttavia il materiale archeologico ritrovato, unitamente alla relativa documentazione, è andato perduto o distrutto.
Nel 1989, l'équipe di Carmen Fernàndez Ochoa ha individuato un altare votivo nel sito, dedicato ai lares viales (divinità domestiche), una necropoli medioevale e resti alto-imperiali del I secolo d.C. Nel 2018, promossi e finanziati dal Comune di Llanera, sono ripresi gli scavi. In questa occasione gli archeologi hanno utilizzato tecniche non invasive, come il sistema di rilevamento laser Lidar, indagini geofisiche, immagini satellitari e termografia. Si è così scoperto che sotto l'erba del prato c'era un substrato archeologico comprendente alcune grandi terme ampiamente saccheggiate, oltre ad un canale ben conservato.
Nel 2021 l'équipe ha individuato una discarica utilizzata tra il I ed il IV secolo d.C., diversi edifici separati da una strada ed un grande nucleo residenziale con il pozzo che conserva i segni della muratura di chi lo aveva aperto due millenni fa. Ad una profondità di circa tre metri, gli archeologi hanno estratto parte della copertura lignea del pozzo, un pavimento piastrellato per la decantazione dei limi, diversi orci, semi, castagne, pinoli, molluschi, resti di fauna domestica e selvatica, un calderone, un piccolo anello di metallo e il sandalo tra gli altri numerosi reperti. 
Il sandalo è quasi conservato per intero, presenta ancora le tacche di taglio per i lacci che dovevano trattenerlo nella parte superiore della gamba. Gli archeologi pensano che sia stato perso da qualcuno che era entrato per ripulire il pozzo e che era rimasto praticamente intrappolato nel limo.

Fonte:
english.elpais.com



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