giovedì 21 dicembre 2023

Bulgaria: un accampamento romano, i ghiri e un ... frigorifero

Bulgaria, l'insediamento militare di Novae. A destra la
struttura per il raffreddamento deli cibi
(Foto: stilearte.it)

Suppellettili, vasi, tanti effetti personali dei soldati e persino un ciondolo d'argento che rappresenta un ghiro o un topo sono stati rinvenuti durante gli scavi condotti nel 2023 dagli archeologi polacchi nel campo legionario romano di Novae, in Bulgaria, in cui sono stati rinvenuti due "frigoriferi" realizzati con refrattari per tenere isolato termicamente il vano dal resto dell'ambiente. Uno dei due "frigoriferi" era persino dotato di un tubo d'acqua della rete idrica interna del campo che, passando attraverso di esso, abbassava la temperatura della cavità.
Questo campo legionario fu eretto nel I secolo d.C. dalla I legione italica come base permanente sul limes del Basso Danubio, in risposta alla crescente minaccia proveniente dalla vicina Dacia. La I legione italica rimase a Novae fino al V secolo d.C., quando il campo si trasformò gradualmente in una cittadina.
Durante le ricerche condotte nell'area della caserma, sono stati identificati vari oggetti, tra i quali lampade ad olio e contenitori in vetro, come bottiglie per il vino e bicchieri. Gli archeologi hanno inoltre rinvenuto frammenti di vasi in bronzo e altri manufatti, tra i quali fibbie, parti di armature, catene per lampadari, tavoli pieghevoli con basi in bronzo e gambe a forma di zampa di leopardo. Sono stati scoperti, inoltre, anche strumenti chirurgici in bronzo nella zona che presumibilmente era dedicata al medico della legione.
Il Professor Piotr Dyczek, a capo dell'équipe di ricerca, ha recentemente annunciato alcune scoperte interessanti, tra cui quella di un antico "frigorifero" trovato in una stanza della caserma militare. Questo "frigorifero" era un contenitore di piatti di ceramica incassato sotto il pavimento, utilizzato dai legionari per conservare il cibo o forse per riscaldare la ceramica prima del travaso dei cibi.
I frammenti ossei rinvenuti mostrano segni di cottura, indicando che la carne conservata era stata preparata. Inoltre sono stati trovati pezzi di carbone e un frammento di una piccola ciotola. Non si può escludere che questa "cavità termica" fosse utilizzata anche durante la stagione fredda come minuscolo forno per evitare che gli alimenti, probabilmente cucinati altrove, in una cucina militare, si raffreddassero. Dedicato al freddo era invece lo spazio coibentato da refrattari in cui era stato murato un tubo nel quale passava l'acqua fresca.
Oltre alle suppellettili di ceramica, gli archeologi polacchi hanno portato alla luce oggetti personali dei legionari, tra i quali un ciondolo che rappresenta un topo o un ghiro che trasporta con le zampe anteriori, facendolo rotolare, un pezzo di cibo.
I ghiri erano compagni di giochi dei bambini romani in quanto venivano allevati in casi. Crescevano in apposite stanze o recinti o, per chi avesse spazi minori, in glirari, grossi vasi con fori alle pareti che permettevano l'aerazione dell'interno. Gli animaletti venivano poi consumati dalla famiglia per l'ottimo sapore delle carni.
Tra le altre scoperte degne di nota ci sono diverse dozzine di monete risalenti al periodo dall'invasione dei Goti nel III secolo d.C. all'inizio del regno di Costantino il Grande nel IV secolo. Gli archeologi hanno anche identificato sequenze di mura, resti di case, massi, pesi da tessitura e da pesca, fusai, fosse di ossa e frammenti di vasi appartenenti a questo periodo.
Una scoperta rilevante riguarda i frammenti di interi sistemi di approvvigionamento idrico, costituiti sia da tubi in ceramica che da tubi in piombo. Secondo il Professor Dyczek, questi ultimi sono rari, poiché il piombo era una materia prima preziosa e spesso riutilizzata nel corso del tempo. La rete idrica di Novae dimostra l'importanza attribuita dall'esercito romano all'accesso costante all'acqua, fondamentale per le attività quotidiane dei soldati, inclusi l'uso delle terme. L'acqua proveniva da una sorgente del fiume Dermen, poiché il vicino Danubio era inadatto a causa dell'elevato inquinamento. Un acquedotto di circa 10 chilometri forniva l'acqua a due grandi serbatoi di fronte al campo, che poi veniva distribuita attraverso una complessa rete di acquedotti e canali prima di riversarsi nel Danubio. Proprio attorno ad uno di questi tubi freddi venne realizzato il "frigorifero".

Fonte:
stilearte.it

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