sabato 8 giugno 2024

Pompei, memorie di antichi carpentieri...

Pompei, alcuni degli attrezzi di carpenteria trovati
di recente (Foto: Parco Archeologico di Pompei)

E' l'ultima scoperta nel quartiere servile della Villa di Civita Giuliana, indagata scientificamente sin dal 2017. Un ambiente conservato in maniera eccezionale come gli altri due scoperti nello stesso settore con i letti degli schiavi, dove è stato possibile realizzare i calchi di mobili e altri oggetti di materiali deperibili: legno, tessuti, corde.
La tecnica dei calchi, sperimentata in maniera sistematica sin dal 1863 con la realizzazione dei primi calchi delle vittime dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è unica al mondo in quanto frutto della dinamica specifica dell'evento catastrofico. Il materiale organico quali corpi umani, animali o oggetti, si sono decomposti, lasciando un vuoto nel terreno. Questi vuoti possono essere riempiti di gesso durante lo scavo, per riottenere, dall'impronta in "negativo", la forma originale.
Una tecnica che ha portato a risultati straordinari nella Villa di Civita Giuliana, dai calchi di due vittime e di un cavallo a quelli dei letti modesti del quartiere servile. Ora un'ulteriore stanza amplia lo spaccato di vita degli ultimi, poco documentata nelle fonti letterarie. L'ambiente contiene un letto, ma anche attrezzi di lavoro e quello che sembra un telaio, forse di un altro letto, smontato: si riconoscono, inoltre, ceste, una lunga corda, pezzi di legno e una sega con lama, che sembra non tanto diversa dalle seghe tradizionali usate fino a poco tempo fa. Individuato persino un pezzo della corda, sempre come impronta nel sottosuolo, che la teneva sotto tensione.

Fonte:
Parco Archeologico di Pompei

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