domenica 10 novembre 2024

Bisenzio, tracce dell'antica e florida città etrusca

Capodimonte, gli scavi a Bisenzio (Foto: stilearte.it)

La campagna di scavo 2024, condotta nell'ambito del Bisenzio Project, ha portato alla luce straordinari reperti nel sito etrusco di Bisenzio, situato sulle sponde del lago di Bolsena. Il Bisenzio Project è diretto da Andrea Babbi, ricercatore del CNR ISPC e collaboratore del Centro Leibniz per l'Archeologia di Mainz.
Gli scavi hanno rivelato l'esistenza di un nucleo sepolcrale intatto risalente al VII-VI secolo a.C., scampato ai saccheggi del passato. E' stato rinvenuto un nucleo di tombe parzialmente sovrapposte, come a rendere manifesto il legame parentale tra i defunti. La sepoltura più antica si caratterizza per un imponente sarcofago in tufo rinvenuto sigillato e un articolato corredo segno della pietas dei familiari del defunto. Questo eccezionale reperto permette di gettare nuova luce sulle pratiche funerarie e sulle dinamiche sociali delle aristocrazie etrusche dell'epoca. Le analisi osteoarcheologiche e archeogenomiche che seguiranno contribuiranno a ricostruire la vita di questo individuo, probabilmente uno dei principali promotori delle imponenti infrastrutture recentemente scoperte nel sito.
Il Bisenzio Project, attivo sin dal 2015, ha già prodotto una vasta mole di dati. E' finanziato dalla Fritz Thyssen Stiftung. Grazie a queste ricerche, è stato possibile ridisegnare la storia del sito, rivelando come la comunità di Bisenzio fosse un centro aristocratico molto dinamico durante il periodo orientalizzante ed arcaico. Situato presso il pittoresco borgo di Capodimonte, sulla sponda sudoccidentale del lago di Bolsena, Bisenzio era strategicamente rilevante nel contesto economico e cultura etrusco.
Le sepolture, databili tra il VII ed il VI secolo a.C., sono state ritrovate intatte, incluse all'interno di un recinto litico. L'accurata disposizione delle stesse, in parte sovrapposte, suggerisce che i defunti appartenessero alla stessa famiglia aristocratica. Questi legami parentali sono stati resi evidenti dalle modalità con cui i sarcofagi e i corredi funerari sono stati collocati.
La tomba più importante tra quelle scoperte conteneva un grande sarcofago in tufo, la cui integrità ha consentito di ritrovare lo scheletro in condizioni eccellenti. Le ricerche del Bisenzio Project hanno portato alla luce anche resti di infrastrutture monumentali, probabilmente di natura pubblica o religiosa, che testimoniano la complessità architettonica del centro. Questi monumenti, insieme ai corredi funebri ritrovati, confermano il ruolo di primo piano di Bisenzio tra le comunità etrusche della zona.
Tra i reperti ritrovati vi sono ceramiche finemente decorate, una situla in bronzo e ornamenti personali in metallo prezioso.
Situato nel cuore del Lazio settentrionale (Capodimonte - Viterbo), l'antico centro etrusco di Bisenzio, noto nei documenti medioevali come Bisenzo, è stato un insediamento strategico e politicamente rilevante già a partire dall'epoca villanoviana (IX-VIII secolo a.C.), epoca alla quale risalgono i primi segni di occupazione.
Bisenzio fiorisce durante il periodo orientalizzante ed arcaico, con una struttura sociale dominata da famiglie aristocratiche che controllavano il territorio circostante e partecipavano a reti commerciali internazionali. La sua posizione strategica, vicina ad importanti vie di comunicazione, ne favoriva i contatti sia con le altre città-stato etrusche, come Tarquinia, Vulci e Orvieto, sia con le colonie greche dell'Italia meridionale e con il mondo fenicio.

Fonte:
stilearte.it




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