Scavi della cinta muraria pre-etrusca |
Il monte Cimino, la vetta più elevata della Tuscia (m. 1053 s.l.m.) ha rivelato una parte di un grande abitato con strutture monumentali dell'età del Bronzo. Al progetto di recupero del villaggio hanno partecipato la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale e il Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università di Roma La Sapienza.
I ritrovamenti archeologici risalgono ad un periodo compreso tra il 1200 e il 950 a.C., alcuni secoli prima che facesse la sua apparizione la civiltà etrusca. Nella foresta di faggi secolari che popola il monte, fu edificato un grande villaggio e un luogo di culto. Sono state ritrovate monumentali fortificazioni in pietrami, collegate, presumibilmente, a strutture lignee delle quali rimangono tracce a causa di antichi incendi che le interessarono. La presenza del luogo di culto è documentata, oltre che dalle mura che circondano la vetta del monte, anche dalla presenza sul terreno di residui di roghi rituali, costituiti da strati di carbone e di ceneri e da oggetti con valenza chiaramente simbolica e rituale.
I ritrovamenti archeologici risalgono ad un periodo compreso tra il 1200 e il 950 a.C., alcuni secoli prima che facesse la sua apparizione la civiltà etrusca. Nella foresta di faggi secolari che popola il monte, fu edificato un grande villaggio e un luogo di culto. Sono state ritrovate monumentali fortificazioni in pietrami, collegate, presumibilmente, a strutture lignee delle quali rimangono tracce a causa di antichi incendi che le interessarono. La presenza del luogo di culto è documentata, oltre che dalle mura che circondano la vetta del monte, anche dalla presenza sul terreno di residui di roghi rituali, costituiti da strati di carbone e di ceneri e da oggetti con valenza chiaramente simbolica e rituale.
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