I coloni che arrivano sulle coste della Sicilia e dell'Italia Meridionale portano con sé, nelle città che fondano al di fuori della madrepatria, i
culti familiari, quelli della
polis d'origine, con tutte le loro modalità di svolgimento. A
Naxos, per esempio, i coloni costruiscono un
santuario dedicato ad
Apollo sulla
spiaggia dove, evidentemente, erano approdati: l'Apollo di
Naxos è qui celebrato come
archeghètes, comandante divino dei coloni che qui sono approdati.
L'importanza del santuario di Apollo a
Naxos è confermata da una notizia del
V secolo a.C., quando proprio da qui partono gli
ambasciatori sacri, che devono rinnovare i rapporti religiosi tradizionali con i vari santuari della madrepatria. Del resto a
Naxos in Grecia vi è un importante santuario, si direbbe "gemello" di quello di
Naxos in Sicilia, dedicato anch'esso ad Apollo. Ed all'
Oracolo di Delfi - vale a dire sempre ad Apollo - è uso rivolgersi prima di prendere il largo verso nuove terre.
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Statuette votive della Demetra di Gela (Foto: Regione Sicilia) |
Apollo, dunque, è tra le più importanti divinità che i coloni "trapiantano" in Magna Grecia e in Sicilia: esempio, oltre il tempio di
Naxos, ne è lo straordinario
Apollonion di
Siracusa, del VI secolo a.C., il
più antico dei grandi templi in pietra dell'Occidente, le cui colossali colonne monolitiche sono notissime.
Le comunità di coloni che arrivano in Italia, però, sono talvolta composte da gente proveniente da diverse città, ciascuna delle quali ha un culto precipuo al quale non vuole rinunciare.
Erodoto narra di un certo
Teline che a
Gela gode di un certo prestigio grazie al fatto di essere, per eredità gentilizia,
sacerdote del culto di Demetra Triopas a
Cnido. Costui, secondo Erodoto, è costretto a fuggire dalla città in seguito ad un episodio di
lotta intestina tra le fazioni di Gela.
Teline torna, in seguito, proprio grazie al fatto di ricoprire un incarico, quello di
sacerdote di Demetra, ritenuto di estrema importanza. Gli studiosi collocano l'episodio al VI secolo a.C.. A
Demetra è dedicato il
complesso di Predio Sola, risalente al
VII secolo a.C., sempre nei pressi di Gela, ma sicuramente il santuario più importante dedicato alla dea di Eleusi è quello di
Bitalemi, edificato su una collinetta quasi contemporaneamente alla fondazione della colonia di Gela, sull'altra sponda del
fiume Gelas. E proprio da qui, dal tempio dalla
Demetra di Bitalemi (o di Gela) si diffonde il culto di questa divinità in tutta la Sicilia.
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Tempio di Athena a Poseidonia/Paestum |
I culti "importati" dalla madrepatria vengono, dai coloni, solitamente impiantati sulle
acropoli delle nuove città. Qui, oltre ai culti propri di ciascuna città d'origine delle nuove popolazioni, non manca quasi mai un
santuario dedicato ad Athena nella sua funzione di
poliùchos, "che possiede la città". A
Locri la dea glaucopide condivide lo spazio del suo tempio con gli spazi per i templi di
Afrodite e
Persefone. A
Poseidonia, dove non è presente un'acropoli, il tempio dedicato ad
Athena si insedia su una piccola sopraelevazione del terreno.
Afrodite, la dea dell'amore, è anch'essa patrimonio religioso e culturale trapiantato nelle fertili terre di Sicilia. A
Naxos, per esempio, nei pressi di
Capo Schisò, è stato scavato un tempio, cosiddetto "C", che, secondo
Appiano, è un
Aphrodision, un tempio dedicato ad
Afrodite armata (
Enyò). Anche ad
Imera vi è un identico culto, celebrato in un tempio situato sull'acropoli cittadina che è anche il più antico tempio dell'acropoli (
VII secolo a.C.). Solo nel
V secolo a.C. a questo tempio se ne affiancano altri due, dei quali uno è sicuramente un
Athenaion. Il culto di
Afrodite armata pare potersi collegare alla
lavorazione del metallo ed ai primi
emporìa fondati dai
Fenici, dai quali i Greci avrebbero mutuato il culto, facendo della dea la sposa di
Efesto, dio protettore dei fabbri.
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Resti dell'Athenaion di Siracusa murati nel Duomo della città |
A
Taranto, città fondata dagli Spartani, si venera un'
Athena Chalkìoikos, "dalla casa di bronzo". Il suo tempio, purtroppo, è andato perduto ma si sa che le pareti dell'edificio erano rivestite di
lastre di bronzo decorate a sbalzo (
VI secolo a.C.). Accanto al tempio di
Athena, i tarentini costruiscono un tempio che lo storico
Pausania afferma essere dedicato ad
Afrodite Areia, "di
Ares", anche se le iscrizioni ritrovate la definiscono
Basilìs, "regina". Si tratta sempre di un'
Afrodite armata, alla quale era dedicato anche un tempio nell'area del
porto di Satyrion (
Porto Saturo), sulla costa orientale del golfo di Taranto, un tempo sede dell'abitato indigeno abbandonato all'arrivo dei primi coloni dalla Laconia. Dei culti della madrepatria Sparta, però, Taranto ne riproduce solo alcuni:
Apollo Karneios, i
Dioscuri,
Dioniso e, forse,
Poseidon.
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Tempio di Hera a Metaponto (Foto: isassidimatera.com) |
Siracusa, fondata da coloni provenienti da
Corinto, ha restituito resti di templi importanti che sorgevano, un tempo, sulla sua acropoli. Oltre all'
Athenaion, risalente al
480 a.C., nel secolo scorso è stato individuato un tempio del
VI secolo a.C. ed un altro edificio sacro ancora più antico, con una pianta simile ad una casa. L'
Apollonion, il tempio dedicato ad Apollo, risalente al
VII secolo a.C., si trova ai piedi dell'acropoli a dominare la pianura, in modo non differente dall'
Apollonion di Corinto. Di converso, la sottocolonia di Siracusa,
Akrai, fondata nel
663 a.C., presenta, come la sua "madrepatria", un tempio dedicato ad
Afrodite posto sulla piccola acropoli.
Le più importanti divinità di
Metaponto, che non ha acropoli, sono
Athena, Apollo,
Hera,
Afrodite, che avevano i loro luoghi di culto identificati da
epigrafi, da
doni votivi (pietre non lavorate, "
argòi lìthoi". La stessa sequenza viene registrata a
Poseidonia, con
due santuari urbani, posti a nord con funzione di acropoli, e a sud del grande spazio occupato dall'
agorà, l'
Athenaion, identificato da epigrafi e materiali votivi della fase romana. Il tempio dedicato ad
Hera di
Poseidonia è stato identificato anche grazie alla
planimetria identica all'
Heraion di Metaponto. A
Poseidonia i coloni riproducono anche fuori dalle mura i modelli della madrepatria, con il culto della
dea Prosymna ed
Hera Argiva.
Nell'
Heraion di
Poseidonia, al culto di
Hera viene associato quello di Apollo. La sua collocazione
extra moenia è, probabilmente, dovuta alla necessità di svolgere, sempre in accordo con le tradizioni della madrepatria, solenni
processioni accompagnate - come ad
Argo - anche da competizioni sportive.
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