Vulci, la sepoltura di VI secolo scoperta intatta (Foto: stilearte.it) |
Straordinaria scoperta archeologica a Vulci. Una tomba etrusca, perfettamente conservata e mai violata, è stata aperta da Carlo Casi, direttore scientifico del Parco di Vulci, durante gli scavi archeologici nella Necropoli dell'Osteria. La sepoltura - risalente al VI secolo a.C. - è quella di una donna di classe medio alta. Vulci è un'antica città etrusca nel territorio di Canino e di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, nella Maremma laziale.
La sepoltura è costituita da una piccola stanza nella quale c'è un banco di pietra per ospitare le ceneri della defunta e una base sulla quale sono stati depositati i corredi e il braciere nel quale ci sono ancora i carboni e uno spiedo nel quale, ai tempi dell'ultima offerta, dovevano essere infilzati pezzi di carne. Il ritrovamento composto dei resti di un pranzo rituale è un fatto piuttosto raro.
Tra il corredo una fuseruola elegante, strumento usato per la filatura, oggetto che ha consentito di comprendere che il contesto è quello di una tomba femminile. La classe sociale della defunta è stabilita grazie alla sontuosità del materiale ceramico, posto alla base del banco di arenaria, sul quale è collocato il vaso delle ceneri. Tutti questi materiali devono essere, naturalmente, studiati. Si cercheranno - anche grazie al Dna di frammenti ossei - di ricostruire la parentela della donna con altre persone che trovarono sepoltura nella necropoli.
La Necropoli dell'Osteria fa parte del più vasto complesso della necropoli settentrionale di Vulci. L'uso funerario dell'area inizia con il Bronzo finale, indicato da materiali raccolti in superficie; materiali villanoviani sono documentati, su punti diversi della necropoli, sia da scavi che da ricognizioni.
La sepoltura è costituita da una piccola stanza nella quale c'è un banco di pietra per ospitare le ceneri della defunta e una base sulla quale sono stati depositati i corredi e il braciere nel quale ci sono ancora i carboni e uno spiedo nel quale, ai tempi dell'ultima offerta, dovevano essere infilzati pezzi di carne. Il ritrovamento composto dei resti di un pranzo rituale è un fatto piuttosto raro.
Tra il corredo una fuseruola elegante, strumento usato per la filatura, oggetto che ha consentito di comprendere che il contesto è quello di una tomba femminile. La classe sociale della defunta è stabilita grazie alla sontuosità del materiale ceramico, posto alla base del banco di arenaria, sul quale è collocato il vaso delle ceneri. Tutti questi materiali devono essere, naturalmente, studiati. Si cercheranno - anche grazie al Dna di frammenti ossei - di ricostruire la parentela della donna con altre persone che trovarono sepoltura nella necropoli.
La Necropoli dell'Osteria fa parte del più vasto complesso della necropoli settentrionale di Vulci. L'uso funerario dell'area inizia con il Bronzo finale, indicato da materiali raccolti in superficie; materiali villanoviani sono documentati, su punti diversi della necropoli, sia da scavi che da ricognizioni.
Fonte:
stilearte.it
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