sabato 8 luglio 2023

Egitto, i grandi laboratori di mummificazione di Saqqara

Egitto, Saqqara i due laboratori per imbalsamazione
(Foto: Luxor Times)

La missione archeologica egiziana guidata dal Dott. Mustafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha portato alla luce, nei pressi del Bubasteion, due laboratori di imbalsamazione per mummie umane e animali. Si tratta dei più grandi e completi laboratori di imbalsamazione sinora scoperti, risalenti alla XXX Dinastia (380-342 a.C.) e all'inizio dell'Epoca Tolemaica (350-250 a.C.).
Il laboratorio di imbalsamazione umana è una struttura rettangolare costruita in mattoni crudi, suddivisa al suo interno in una serie di stanze con letti in pietra - lunghi 2 metri, larghi 1 ed alti 50 cm - su cui venivano adagiati i corpi per la mummificazione. I letti erano rivestiti da malta impermeabile e inclinati in modo da far percolare il sangue e gli altri liquidi organici trattati durante l'operazione di imbalsamazione. Inoltre, nelle stanze, sono stati rinvenuti numerosissimi vasi in terracotta contenenti gli unguenti utilizzati durante il procedimento, oltre ad una serie di strumenti medici e di vasi rituali.
Il laboratorio di imbalsamazione per gli animali si presenta come una struttura rettangolare in mattoni crudi e pavimenti in pietra, è suddiviso in stanze più piccole con all'interno 5 letti in pietra di dimensioni minori rispetto a quelli umani, dove sono stati rinvenuti una serie di vasi fittili e di strumenti per l'imbalsamazione. Probabilmente era destinato alla mummificazione di gatti, gli animali sacri alla dea Bastet, come suggerisce la vicinanza al Bubasteion, ovvero il luogo in cui la dea era venerata.
Il Dott. Sabri Farag, Direttore Generale del sito archeologico di Saqqara, ha poi annunciato la scoperta di due tombe: la prima appartenente ad un funzionario della V Dinastia (2400 a.C. circa), un certo Ni-hesut-ba, "Sovrintendente degli scribi", "Responsabile dello scavo dei canali" e sacerdote di Horus e Maat. La seconda tomba appartiene ad un certo Menkheper, sacerdote della dea cananea Kadesh durante la XVIII Dinastia (1400 a.C. circa).
La sepoltura di Ni-hesut-ba si caratterizza come una mastaba con la facciata in pietra sulla quale compaiono i nomi e i titoli del defunto e della moglie. All'interno vi sono stanze decorate con le classiche scene di vita quotidiana (rappresentazioni di scene di caccia e pesca). La sepoltura di Menkheper, invece, è scavata nella roccia, con porta d'ingresso e architrave che presentano i nomi e i titoli del defunto e della moglie. All'interno si trova una stanza in cui compaiono il defunto e la moglie di fronte ad un tavolo di offerte ma, soprattutto, si trova una nicchia contenente una statua in alabastro alta un metro e raffigurante Menkheper seduto in trono con un fiore di loto al petto. Sulla lunga veste bianca compaiono in geroglifici blu i cartigli dei sovrani Thutmosis III e Thutmosis IV.

Fonte:
mediterraneoantico.it


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