Tra i resti di una
villa romana a
Gerusalemme, gli archeologi hanno rinvenuto una
tavoletta in piombo con incisa una
maledizione, scritta probabilmente da un mago circa
1700 anni fa.
La villa è in corso di scavo da parte della
Israel Antiquities Authority e si trova nella cosiddetta
Città di Davide, un'area nella quale l'occupazione umana è ininterrotta da ben 6000 anni. La villa ha un'estensione di almeno
2.000 metri quadrati e contiene
due grandi cortili aperti posti l'uno accanto all'altro. Fu abitata
fino al 363 d.C., quando fu distrutta da una serie di terremoti.
Il testo inciso sulla tavoletta di piombo appena ritrovata è in
lingua greca. In esso una donna, di nome
Kyrilla, invoca ben
sei divinità per lanciare una maledizione su un
uomo di nome
Iennys, apparentemente
per una questione legale. Per ottenere quel che voleva
Kyrilla sembra aver coinvolto
riti e divinità di ben tre religioni. Delle sei divinità invocate,
quattro sono greche (
Hermes,
Persefone,
Plutone ed
Ecate), una è
babilonese (
Ereschigal) ed una (
Abrasax) appartiene allo
gnosticismo, un'eresia del cristianesimo primitivo. Il testo contiene anche parole magiche collegate all'ebraismo e al giudaismo.
La tavoletta è stata probabilmente "confezionata" da un mago di professione, che l'ha poi venduta a
Kyrilla la quale avrà utilizzato un
martello e dei
chiodi per migliorare gli effetti del rito e garantire l'efficacia della maledizione. Il martellamento e l'inchiodatura, infatti, erano una
forma di controllo e di esercizio di potere sulla persona destinataria della maledizione. In questo caso il destinatario apparteneva, forse, alla classe dominante romana e
Kyrilla aveva avuto con costui una disputa di natura legale. La tavoletta di piombo di Gerusalemme è simile ad altre ritrovate a
Cipro, ugualmente destinate a risolvere, attraverso la magia, questioni legali.
Gli altri reperti ritrovati nella villa romana parlano della
ricchezza dei proprietari: una
testa in miniatura di un pugile utilizzata come misura per pesi e diversi
gioielli, tra i quali uno con incisa l'immagine di Cupido con in mano una torcia.
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Lo scavo della villa romana in cui è stata ritrovata la tavoletta (Foto: Beror Avi CC Attribution-Share) |
La tavoletta con la maledizione giaceva nella
parte nordovest della villa e proveniva dal piano superiore della casa, crollato in seguito al terremoto. Gli
archeologi Doron Ben Ami e
Yana Tchekhanovets hanno riferito di aver individuato anche
resti di mosaici e
affreschi con motivi geometrici e floreali oltre a frammenti di
osso intagliato pertinenti una scatola che recava la raffigurazione del Trionfo di Dioniso unitamente a scene marittime.
Gli scavi hanno permesso di recuperare anche le
tegole del tetto della villa, recanti impresso il
sigillo della X legione romana, unità che fu di stanza a Gerusalemme per un certo tempo. Infatti era uso che, nelle regioni pacificate dell'Impero, i soldati fossero destinati anche ad opere di ingegneria civile quali la costruzione di acquedotti, la produzione di tegole e mattoni. La X legione è stata molto prolifica, in questa attività.
Tra i reperti più significativi estratti dalla villa vi sono anche delle
figurine femminili, probabilmente delle
divinità destinate ad un culto privato da parte dei proprietari della casa. Queste figurine giacevano sotto il livello del pavimento e, probabilmente, erano ospitate al secondo piano della
domus insieme con la tavoletta contenente la maledizione di
Kyrilla. Gli archeologi non conoscono ancora lo scopo di questa stanza al secondo piano, anche se
Iennys, il destinatario della maledizione, sembra esservi in qualche modo collegato poiché la tavoletta venne lasciata di proposito proprio in questa stanza. Forse
Iennys viveva o lavorava in questa villa.