Nuove scoperte ad Arslantepe, in Turchia Orientale, da parte della Missione Archeologica Italiana dell'Università di Roma "La Sapienza". Sono stati scoperti tre livelli, uno sovrapposto all'altro, dell'antica città.
Lo scavo di Arslantepe fu iniziato tra la I e la II Guerra Mondiale dai francesi, che lo condussero in modo piuttosto sommario. Le attuali ricerche, invece, sono piuttosto accurate ed hanno permesso di riportare alla luce elementi fondamentali per la storia della città, tra i quali la porta urbica, una delle porte della città monumentale del periodo ittita.
Negli archivi reali, i francesi ritrovarono, nel 1932, una statua monumentale di re con dei leoni, da cui la collina, a 5 km dall'Eufrate, si chiama Arslantepe, che in turco vuol dire "collina dei leoni", ora esposta al Museo di Ankara. Nel corso degli anni, gli scavi hanno restituito reperti che vanno dal IX al I millennio a.C.: vasi, sculture, le spade più antiche del mondo e tantissime cretulae, grumi di argilla con impressi diversi sigilli, utilizzati come documenti-ricevuta.
Il sito di Arslantepe è una collina artificiale, costituita dal sovrapporsi di abitati ricostruiti sempre nello stesso punto per millenni. Esso è stato ininterrottamente occupato dal V millennio a.C. fino all'età romana e bizantina, quando si trasforma in un piccolo villaggio agricolo mentre viene edificato il grande castrum di Melitene, più vicina all'Eufrate (attuale Eski Malatya).
Lo scavo di Arslantepe fu iniziato tra la I e la II Guerra Mondiale dai francesi, che lo condussero in modo piuttosto sommario. Le attuali ricerche, invece, sono piuttosto accurate ed hanno permesso di riportare alla luce elementi fondamentali per la storia della città, tra i quali la porta urbica, una delle porte della città monumentale del periodo ittita.
Negli archivi reali, i francesi ritrovarono, nel 1932, una statua monumentale di re con dei leoni, da cui la collina, a 5 km dall'Eufrate, si chiama Arslantepe, che in turco vuol dire "collina dei leoni", ora esposta al Museo di Ankara. Nel corso degli anni, gli scavi hanno restituito reperti che vanno dal IX al I millennio a.C.: vasi, sculture, le spade più antiche del mondo e tantissime cretulae, grumi di argilla con impressi diversi sigilli, utilizzati come documenti-ricevuta.
Il sito di Arslantepe è una collina artificiale, costituita dal sovrapporsi di abitati ricostruiti sempre nello stesso punto per millenni. Esso è stato ininterrottamente occupato dal V millennio a.C. fino all'età romana e bizantina, quando si trasforma in un piccolo villaggio agricolo mentre viene edificato il grande castrum di Melitene, più vicina all'Eufrate (attuale Eski Malatya).
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