domenica 18 luglio 2010

Il palazzo di Hammurabi ad Ebla


Il prossimo obiettivo del professor Paolo Matthiae, scopritore della città di Ebla, è quello di riportare alla luce il palazzo e gli archivi reali di Hammurabi. Questo è quello che il famoso archeologo ha dichiarato all'Adnkronos.
La scoperta di Ebla data al 1964. La città si trova a nord della Siria, a sud ovest di Aleppo e godeva del privilegio di trovarsi, anticamente, in una posizione intermedia tra Mesopotamia, Anatolia e Palestina. Nel corso degli ultimi scavi Matthiae e la sua equipe hanno rinvenuto una grande stele in basalto, con rilievi sui quattro lati che rappresentano la dea Ishtar, assimilata ad Afrodite.
Ishtar, oltre ad essere la dea della fertilità, era anche un versione al femminile di Marte, in quanto appellata come "dea della guerra". Ishtar proteggeva Ebla e la dinastia che regnava sulla città ed era conosciuta anche in Occidente.
Matthiae ritiene che la scoperta di questa stele sia molto importante, perchè mostra diverse raffigurazioni di Ishtar, tra le quali quella della dea sospesa in una sorta di circonferenza celeste, identificata come il pianeta Venere. Inoltre, sempre sulla stele rinvenuta di recente, sono presenti rilievi con scene musicali riguardanti i riti in favore della divinità che comprendevano anche sacrifici di prigionieri.
Il palazzo di Hammurabi, che Matthiae si prefigge di ritrovare, fu costruito tra il 2000 ed il 1600 a.C., prima che la zona in cui sorge Ebla divenisse un insediamento rurale di scarsa importanza. Nel 1600 Ebla viene distrutta per la terza volta dagli Ittiti che pongono fine, in tal modo, al periodo aureo della città. Matthiae ha ricordato che Ebla fu citata per l'ultima volta in riferimento alle crociate, quando la zona in cui sorgeva divenne, per un breve periodo, un accampamento di soldati cristiani.
Il palazzo reale, a detta dell'archeologo, potrebbe coprire un'area di 15.000 metri quadri ed era sicuramente il fulcro dell'antica città. Ma le operazioni di scavo saranno, inevitabilmente, piuttosto lunghe e faticose. E', quella che si andrà ad aprire, la 47ma campagna di scavi ad Ebla

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