sabato 12 marzo 2011

Le rotte di Omero a Punta Campanella


Durante un'immersione nell'area Marina Protetta di Punta Campanella, a Vervece, è stata riconosciuta, a quaranta metri di profondità, un'ancora antica in una grossa pietra. Gli esami effettuati in loco dagli archeologi subacquei non lasciano dubbi: l'ancora risale all'età degli antichi Greci.
Si è pensato ad un equipaggio che, sulla scorta delle rotte omeriche, abbia attraversato lo stretto di Messina, percorso il mare delle isole Eolie e doppiato Punta Campanella, riparando a Marina della Lobra, prima di riprendere il mare verso Cuma, Ischia o Neapolis. L'ancora ha un foro in alto, che serviva ad attaccarvi le cime, e due fori in basso per inserire dei frammenti di legno che facessero presa sul fondale.
Prima di ancore del genere, venivano utilizzate solamente pietre non lavorate e scanalate al centro, attaccate a una cima. Soltanto altri tre siti della Campania hanno restituito ancore simili a quella individuata a Vervece. Ora gli archeologi pensano di approfondire le indagini e sperano di trovare, sull'ancora, anche dei graffiti che possano dare un'idea sul luogo di provenienza. Il ritrovamento dell'ancora è anche indicativo dell'importanza dei fondali di Marina Protetta di Punta Campanella.

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