sabato 14 maggio 2011

I gioielli nascosti del Costarica




Finora si è creduto che la storia delle popolazioni del Costarica iniziasse con l'arrivo degli Spagnoli nel 1502, ma i recenti ritrovamenti archeologici prospettano una ben diversa verità. Infatti ci sono sempre più prove che antiche culture prosperavano qui ancor prima dell'arrivo degli Europei.
Sono tre i siti archeologici, dislocati in diverse parti del paese, a restituire un colpo d'occhio interessante nella vita delle civiltà precolombiane: il complesso di Guayabo e La Montana nella regione di Turrialba e i sentieri del lago Arenal. Ciascun sito mostra i diversi modi in cui si è sviluppata la civiltà costaricana e come vivevano gli antichi abitanti di questa nazione.
Il sito sicuramente più importante è Guayabo de Turrialba, esteso su circa 219 ettari di terreno sul versante sud del vulcano Turrialba. Il Parco Nazionale di Guayabo è stato recentemente istituito proprio per preservare le rovine della città, anche se gli archeologi continuano ad effettuare, all'interno di esso, gli scavi per riportare alla luce i monumenti che ancora giacciono sotto una fitta vegetazione e le tracce degli antichi abitanti. Si ritiene che Guayabo sia stata fondata e costruita nel 1500 a.C. circa. Nel periodo di massima espansione e fortuna, ospitava tra i 10.000 e i 25.000 abitanti. Non si conoscono le ragioni per le quali il sito fu abbandonato nel 1400 d.C., quasi un secolo prima dell'arrivo degli Spagnoli. Nessuna menzione, in merito a Guayanabo, è stata lasciata da questi ultimi.
Di Guayanabo si stima sia stato scavato solo il 10% di tutta la superficie effettiva, scoprendo strade in pietra, vari edifici, cisterne per l'acqua e numerosi petroglifi, che contribuiscono, tutti, a dipingere il ritratto di una società vivace e fiorente. Gli studiosi hanno ipotizzato che il potere era detenuto da due differenti autorità, una politica e una religiosa, la prima nota come Cacique, la seconda chiamata Saman.
Un altro importante sito archeologico nella regione di Turrialba è il complesso di La Montana. Questo sito archeologico non è vasto come Guayanabo, ma ha restituito resti di ceramica che risalgono ad un periodo compreso tra il 1500 e il 300 a.C.. Gli archeologi pensano che alcune ceramiche possano addirittura essere retrodatate al 2000 a.C..
Altra località archeologica, piuttosto misteriosa, si trova vicino alle rive del lago Arenal. L'Arenal è conosciuto per essere il maggior vulcano che funge da sentinella dell'intera vallata e divenne la sede principale delle ricerche di un archeologo dell'Università del Colorado, Payson Sheets. Utilizzando la tecnologia di rilevamento remoto messa a punto dalla Nasa, Sheets ha scoperto l'esistenza di antichi sentieri sia intorno che sotto l'attuale superficie del lago Aranal. Questi sentieri risalgono al 500 a.C. e permettono di indagare meglio sulle usanze di vita della civiltà che viveva nei pressi, che li utilizzò nel corso della sua esistenza. Sheet, unitamente ad altri studiosi, pensano che vi possano essere stati dei gruppi sparsi di esseri umani che abbiano vissuto accanto alla superficie lacustre già 10.000 anni fa, anche se gli insediamenti non divennero stabili se non intorno al 2000 a.C.. Questi antichi coloni si allontanarono durante le frequenti eruzioni dell'antico vulcano, per poi tornare a coltivare i loro campi quando l'Arenal divenne più tranquillo. Anche questi insediamenti scomparvero intorno al 1400 d.C., si pensa a causa di un'epidemia.
L'ultima area del Costarica a rivelare insediamenti preistorici è la penisola di Nicoya. Mano a mano che si procede nella ricerca archeologica e nello scavo, gli studiosi retrodatano i reperti e si configura sempre più un'interazione tra gli Olmechi e le antiche popolazioni del Costarica. Ceramiche ritrovate vicino Guanacaste e risalenti al 300 a.C. testimoniano proprio questo contatto e sembrano essere il preludio di ritrovamenti destinati a dare maggior valore alla connessione tra gli antichi Meso Americani e i primi abitanti del Costarica.

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