Pompei, la finestra con grata di ferro tornata recentemente alla luce (Foto: Susy Malafonte) |
Pompei. La città archeologica continua a regalare al mondo scoperte meravigliose. L'annuncio Instagram del direttore generale del Parco Archeologico Massimo Osanna, infiamma il web: "Pompei, Regio V. Dagli scavi in corso affiora la finestra di una casa con la grata in ferro".
La foto inedita della nuova scoperta è virale. E' questo il più sorprendente dei risultati conseguiti fino ad ora dai nuovi scavi avviati nella Regio V della città, su una superficie di oltre 1.000 metri quadrati, il cosiddetto "cuneo", posto tra la casa delle Nozze d'Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone. Attraverso uno studio multidisciplinare e di nuove metodologie di analisi, sono parzialmente venuti alla luce altri elementi importanti, strutture e reperti di ambienti privati e pubblici.
In adiacenza alla Casa della Soffitta, è stata individuata un'area aperta, probabilmente destinata a giardino, la cui funzione potrà essere meglio definita grazie a indagini e analisi paleobotaniche che il Parco Archeologico di Pompei condurrà contestualmente allo scavo. Nell'angolo sudorientale di questo spazio aperto già affiorano alcune anfore, di cui si sta studiando la tipologia e il contenuto. Poco oltre, poi, sta emergendo il vicolo che partendo da via di Nola fiancheggiava la Casa delle Nozze d'Argento. Leggermente in salita, si presenta nella sua originaria configurazione con lo zoccolo dei marciapiedi e gli ingressi degli edifici che vi si affacciavano.
Nel Vicolo delle Nozze d'Argento stanno venendo alla luce alcune strutture archeologiche, tra le quali l'ingresso di una domus, con pareti affrescate a riquadri su fondo rosso con al centro l'immagine dipinta di una coppia di delfini. "La messa in sicurezza globale dei fronti di scavo e l'indagine del cuneo rappresentano il più grande intervento nell'area non scavata di Pompei, dal dopoguerra. Finora si era sempre proceduto per piccoli interventi di tamponamento nei punti più critici. Oggi si sta procedendo in maniera radicale al consolidamento dei fronti e all'individuazione di una soluzione definitiva al problema dell'acqua che si accumula nei terreni. Entro il 2019 l'area archeologica di Pompei sarà interamente consolidata", ha spiegato il Professor Osanna.
La foto inedita della nuova scoperta è virale. E' questo il più sorprendente dei risultati conseguiti fino ad ora dai nuovi scavi avviati nella Regio V della città, su una superficie di oltre 1.000 metri quadrati, il cosiddetto "cuneo", posto tra la casa delle Nozze d'Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone. Attraverso uno studio multidisciplinare e di nuove metodologie di analisi, sono parzialmente venuti alla luce altri elementi importanti, strutture e reperti di ambienti privati e pubblici.
In adiacenza alla Casa della Soffitta, è stata individuata un'area aperta, probabilmente destinata a giardino, la cui funzione potrà essere meglio definita grazie a indagini e analisi paleobotaniche che il Parco Archeologico di Pompei condurrà contestualmente allo scavo. Nell'angolo sudorientale di questo spazio aperto già affiorano alcune anfore, di cui si sta studiando la tipologia e il contenuto. Poco oltre, poi, sta emergendo il vicolo che partendo da via di Nola fiancheggiava la Casa delle Nozze d'Argento. Leggermente in salita, si presenta nella sua originaria configurazione con lo zoccolo dei marciapiedi e gli ingressi degli edifici che vi si affacciavano.
Nel Vicolo delle Nozze d'Argento stanno venendo alla luce alcune strutture archeologiche, tra le quali l'ingresso di una domus, con pareti affrescate a riquadri su fondo rosso con al centro l'immagine dipinta di una coppia di delfini. "La messa in sicurezza globale dei fronti di scavo e l'indagine del cuneo rappresentano il più grande intervento nell'area non scavata di Pompei, dal dopoguerra. Finora si era sempre proceduto per piccoli interventi di tamponamento nei punti più critici. Oggi si sta procedendo in maniera radicale al consolidamento dei fronti e all'individuazione di una soluzione definitiva al problema dell'acqua che si accumula nei terreni. Entro il 2019 l'area archeologica di Pompei sarà interamente consolidata", ha spiegato il Professor Osanna.
Fonte:
ilmattino.it
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