sabato 6 marzo 2021

Puglia, gli straordinari ritrovamenti della necropoli di Alezio

Una piazza cerimoniale, numerose sepolture tra le quali quella di un bambino, la scoperta di olive come offerte per accompagnare il viaggio nell'aldilà sono alcuni dei ritrovamenti della prima campagna di ricerca archeologica effettuata nella necropoli messapica di Monte d'Elia, ad Alezio, in Puglia, condotta dal Laboratorio di Archeologia Classica dell'Università del Salento, sotto la direzione del Professor Giovanni Mastronuzzi.
Ora gli esperti stanno portando avanti le analisi dei reperti. Si tratta di un team composto dai ricercatori CNR-ISPC Ivan Ferrari e Francesco Giuri, archeologi professionisti formatisi presso la UniSalerno. Le indagini si svolgono su concessione ministeriale MIBACT  e in convenzione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Brindisi, Lecce e Taranto, con il contributo economico del Comune di Alezio e dell'Università.
"Nel corso di alcune settimane di ricerca sono emersi nuovi dati fondamentali per lo studio della civiltà messapica, innanzitutto attraverso la ricostruzione topografica dell'area di Monte d'Elia ed il riconoscimento dei riti funerari ivi pratica in tempi antichi", spiega il Dottor Mastronuzzi. "Alcune prove di scavo hanno permesso di recuperare informazioni sulla morfologia dell'area, cioè sul corso del colle che ospita la necropoli di Alezio, dal quale si vede il mare da un lato e l'antico insediamento messapico".
Di grande importanza è l'individuazione di una grande piazza cerimoniale attorno alla quale, all'interno di recinti costruiti con grandi massi, erano concentrati gruppi di tombe appartenenti a famiglie o clan. Costituiva il punto di arrivo delle processioni che accompagnavano il defunto nell'ultimo viaggio dalla casa al luogo di sepoltura.
"Elementi di maggior dettaglio provengono dallo scavo di sepolture che non sono state rilevate durante le indagini degli anni Ottanta della Soprintendenza Archeologica della Puglia. E' stata infatti individuata una fossa, con pavimento in blocchi di calcare e cornice in pietra di Carparo, all'interno della quale sono stati accumulati i resti di almeno dodici individui. Un ossario, insomma, connesso al funzionamento della necropoli e alla pratica del riutilizzo delle strutture funerarie per successive sepolture", ha affermato la Dottoressa Serena Strafella, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.
"Abbiamo trovato alcuni oggetti che appartenevano al corredo funerario: una lucerna, un piatto, una trozzella (vaso tipico della civiltà messapica), due pesi da telaio e la punta di un giavellotto. Con alcuni di questi oggetti il sesso del defunto è stato identificato durante la cerimonia di sepoltura (la trozzella per le donne, le armi per gli uomini), e potrebbe indicare il rango e il ruolo ricoperto nella vita. Un'altra scoperta molto importante è quella della tomba di un bambino, sepolto in un piccolo sarcofago con alcuni corredi funebri: un bicchiere da vino (skyphos), un'anfora, un sonaglio e un astragale che fungeva da giocattolo ed anche uno strigile. Quest'ultimo è un elemento che contraddistingueva gli atleti e può essere, quindi, considerato come un dono che rimarcava il mancato raggiungimento dell'età adulta. Attorno alle tombe sono, inoltre, presenti numerose deposizioni secondarie: i resti di inumazioni precedentemente collocati all'interno dei sarcofagi sono stati rimossi e spostati per accogliere nuove sepolture. Le ossa e gli ornamenti personali, come anelli e spille, sono stati raccolti religiosamente e posti nelle immediate vicinanze delle tombe", continua la Dottoressa Strafella.
"Un dato di straordinaria importanza è, infine, rappresentato dal ritrovamento delle olive, come offerte alimentari destinate ad accompagnare il viaggio nell'aldilà. - Ha aggiunto la Dottoressa Strafella. - Attualmente è stato avviato il restauro e lo studio dei reperti, manufatti e reperti bio-archeologici, attività che proseguirà nei prossimi mesi parallelamente alla preparazione della documentazione di scavo. Sulla base dei risultati, sarà possibile programmare una nuova campagna di ricerca sul campo, da svolgere a partire dalla prossima primavera in accordo con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Brindisi e Lecce".

Fontearchaeologynewsnetwork.blogspot.com
Foto: Il Gallo

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