sabato 21 ottobre 2023

Israle, la signora dello specchio...

Israele, lo specchio ritrovato in una tomba di 2300
anni fa (Foto: Emil Aladjem)

In Israele gli archeologi hanno scoperto quelli che credono siano i resti di una cortigiana greca. Si tratta dei resti di una giovane donna, rinvenuti sepolti in una grotta accanto ad uno specchio pieghevole in bronzo perfettamente conservato. La località del rinvenimento non è lontana da Gerusalemme.
Si ritiene che la sepoltura risalga ad un periodo compreso tra la fine del IV secolo e l'inizio del III secolo a.C., secondo uno studio congiunto condotto dall'Università di Tel Aviv e dall'Autorità Israeliana per le Antichità (IAA).
Gli archeologi impegnati nello scavo ritengono che i resti rinvenuti nella grotta appartengano ad un'hetaira, una sorta di cortigiana dell'antica Grecia. Probabilmente la giovane donna accompagnava una dei funzionari del governo ellenistico o un alto generale. L'età ellenistica, nel Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale, individua un periodo compreso tra la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C., e la conquista dell'Egitto da parte di Roma nel 30 a.C. Probabilmente la giovane donna è stata una dei primi Greci arrivati nella regione.
Lo specchio rinvenuto nella tomba è il secondo di questo tipo scoperto in Israele a tutt'oggi. Sono 63 gli specchi del genere conosciuti nel mondo ellenistico. La qualità dello specchio che accompagnava la giovane defunta è così elevata che è stato conservato in condizioni eccellenti. Specchi pieghevoli simili a questo sono stati documentati in tombe e templi del mondo greco ellenistico. Di solito erano decorati con incisioni o rilievi di figure o divinità femminili.
Solitamente le donne di alto rango ricevevano uno di questi specchi come parte di una dote, ma nel caso della donna sepolta nella grotta è del tutto improbabile che si tratti di una dote, in quanto le donne sposate raramente lasciavano le loro case in Grecia. Anche questa eventualità depone in favore dell'individuazione della defunta come hetaira.
Anche il fatto che i resti siano stati cremati può essere un indizio sulle origini della donna. La cremazione, infatti, era estranea nella terra d'Israele ed era altrettanto sconosciuta nella religione. La cremazione era vietata nel giudaismo e non sarebbe stata praticata nemmeno nell'impero persiano che, all'epoca della morte della donna, dominava la regione.
I quattro chiodi di ferro trovati assieme ai resti cremati della donna e allo specchio erano solitamente utilizzati per proteggere i defunti ma anche i vivi dai morti. I corpi venivano letteralmente inchiodati per garantire che non tornassero a disturbare i vivi.

Fonte:
edition.cnn.com


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