sabato 18 novembre 2023

Carsulae: riprendono gli scavi e subito nuovi ritrovamenti

Carsulae, gli scavi dell'area del foro
 (Foto: Umbria7.it)

Prosegue la storia dell'antica città di epoca romana nota come Carsulae, oggetto, dal XV secolo, di scavi, ricerche ed approfondimenti.
A venire alla luce sono un importante ambiente pubblico di riunione del senato locale, vale a dire una curia; una grande domus dei mosaici ricca di decorazioni che, probabilmente, fungeva da spazio polifunzionale per ricevere i magistrati, unitamente ad un sistema di smaltimento delle acque della domus; una moneta di Adriano, un castone di anello in corniola raffigurante una scena pastorale ed un anello in bronzo con un'incisione.
I ritrovamenti sono stati fatti nell'angolo nordovest della piazza del foro. I primi scavi sono partiti nel 2017 ed hanno portato alla luce tutta la superficie del foro. Nell'anno in corso è emerso questo grande ambiente di cui gli archeologi non conoscevano la forma poiché era completamente interrato. Si presume che sia un ambiente pubblico, forse la curia, luogo di riunione del senato di Carsulae.
L'area era organizzata in tre navate, due file di tre colonne di cui sono rimaste le basi in pietra. Un dato interessante è l'individuazione, sul lato est dello spazio, di due sepolture riconducibili ad un periodo successivo all'abbandono. Attualmente le sepolture sono in fase di studio per meglio determinarne la dazione anche se, sostengono i ricercatori, si tratta di sepolture di persone che successivamente all'abbandono della città, continuavano a vivere nella zona.
L'archeologo Valerio Chiaraluce, racconta della domus dei mosaici: "E' uno dei più grandi edifici che abbiamo scavato. Si tratta di una vasta area di 2.500 metri quadri, presso l'angolo sudovest del foro, che è occupato da questa grande domus, che negli anni passati ci ha dato molte soddisfazioni in quanto ci ha restituito pavimentazioni musive, con tessere bianche e nere a decorazione geometrica, tra cui quella di un grande salone che ha la particolarità di avere una cornice che raffigura una cinta muraria. La domus è molto grande e ricca di decorazioni, forse anche troppo per essere di un privato, quindi si è ipotizzato che si tratti di una domus pubblica, uno spazio polifunzionale per ricevimenti di magistrati. Inoltre la domus ha due atri e due peristili. Si sono trovate, inoltre, le basi delle colonne della seconda area porticata, probabilmente un peristilio e anche parte del sistema di smaltimento delle acque della domus, che consiste in due cunicoli sotterranei".

Fonte:
umbria7.it

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