Il pavimento del Duomo è, senza dubbio, una delle meravigile custodite dalla città di Siena. E' un capolavoro unico al mondo, costituito da moltissimi pannelli scolpiti, ben 52 tarsie a colori e a graffito.
L'esecuzione di questo capolavoro ha richiesto la bellezza di sei secoli, dal XIV al XIX, che hanno intrecciato strettamente al pavimento la storia della città e della sua arte. Il Vasari attribuisce la paternità del pavimento marmoreo al caposcuola dell'arte senese, Duccio da Boninsegna (XIII-XIV secolo), ma le prime testimonianze risalgono, addirittura, al 1369 e sono legate a nomi di artigiani pressocchè sconosciuti agli storici dell'arte.
Alla fase più antica della decorazione appartengono i riquadri della Ruota della Fortuna e della Lupa Senese (1373), entrambi posti all'ingresso della cattedrale, e quello della Fortezza (1406), posto dinanzi alla Sacrestia (tutti e tre interamente rifatti nell'Ottocento perchè rovinati dal continuo passaggio dei fedeli). Per evitare che gli altri riquadri si ronvinino, è stata disposta la copertura del pavimento mediante appositi pannelli.
Nel Quattrocento i disegni dei pannelli furono realizzati da noti artisti senesi, quali Domenico di Bartolo, Urbano da Cortona (seguace di Donatello), Francesco di Giorgio Marini, architetto di Federico da Montefeltro, Bernardino Pinturicchio.
Le immagini più suggestive, però, risalgono al Cinquecento e sono opera di Domenico Beccafumi, caposcuola del manierismo senese, che realizzò, con tecniche innovative per l'epoca, "Le Storie di Elia", "Le Storie di Mosè" ed "Il Sacrificio di Isacco".
L'esecuzione di questo capolavoro ha richiesto la bellezza di sei secoli, dal XIV al XIX, che hanno intrecciato strettamente al pavimento la storia della città e della sua arte. Il Vasari attribuisce la paternità del pavimento marmoreo al caposcuola dell'arte senese, Duccio da Boninsegna (XIII-XIV secolo), ma le prime testimonianze risalgono, addirittura, al 1369 e sono legate a nomi di artigiani pressocchè sconosciuti agli storici dell'arte.
Alla fase più antica della decorazione appartengono i riquadri della Ruota della Fortuna e della Lupa Senese (1373), entrambi posti all'ingresso della cattedrale, e quello della Fortezza (1406), posto dinanzi alla Sacrestia (tutti e tre interamente rifatti nell'Ottocento perchè rovinati dal continuo passaggio dei fedeli). Per evitare che gli altri riquadri si ronvinino, è stata disposta la copertura del pavimento mediante appositi pannelli.
Nel Quattrocento i disegni dei pannelli furono realizzati da noti artisti senesi, quali Domenico di Bartolo, Urbano da Cortona (seguace di Donatello), Francesco di Giorgio Marini, architetto di Federico da Montefeltro, Bernardino Pinturicchio.
Le immagini più suggestive, però, risalgono al Cinquecento e sono opera di Domenico Beccafumi, caposcuola del manierismo senese, che realizzò, con tecniche innovative per l'epoca, "Le Storie di Elia", "Le Storie di Mosè" ed "Il Sacrificio di Isacco".
Scopertura straordinaria del Pavimento Cattedrale di Siena
dal 18 agosto al 30 ottobre
Orario: tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 19.30
Info: Opera della Metropolitana - Tel. 0577.283048
e-mail: operaduomo@operaduomo.siena.it - http://www.operaduomo.siena.it/
dal 18 agosto al 30 ottobre
Orario: tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 19.30
Info: Opera della Metropolitana - Tel. 0577.283048
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