Una scoperta archeologica davvero eccezionale è stata fatta a Torre Astura, nei pressi di Nettuno (Roma). Si tratta di un guerriero, forse ucciso da una mareggiata. La scoperta è del maggio di quest'anno ma è stata resa nota solo in questi giorni.
Lo scheletro del presunto guerriero è stato trovato a dieci metri dalla riva, sulla spiaggia della località chiamata "Osservatorio Cortese". A ritrovarlo i Carabinieri della Sezione Archeologica e dai funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. L'intervento aveva un particolare carattere di urgenza, visto che la sepoltura era praticamente assediata dal mare che già molti danni aveva causato.
Il guerriero era sepolto in una tomba a fossa di forma ovale, lunga 1,70 metri e larga 0,85. Era stato deposto supino e completamente immerso nell'acqua marina. Al guerriero mancavano i piedi. All'altezza della gabbia toracica è stata rinvenuta la punta di una freccia, forse la causa della sua morte. Lo scheletro era circondato da vasi, tazze e due lame di pugnale in selce. Proprio questo corredo costituisce un unicum, in quanto finora non erano state mai ritrovate sepolture a ridosso della zona di Torre Astura appartenenti all'Eneolitico (Età del Rame). Si potrebbe, quindi, essere in presenza della prima necropoli Eneolitica rinvenuta lungo la costa di Nettuno.
Lo scheletro è stato battezzato Nello dal nome dell'ufficiale che ha guidato il team di tecnici e funzionari che lo hanno salvato dalle acque
Lo scheletro del presunto guerriero è stato trovato a dieci metri dalla riva, sulla spiaggia della località chiamata "Osservatorio Cortese". A ritrovarlo i Carabinieri della Sezione Archeologica e dai funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. L'intervento aveva un particolare carattere di urgenza, visto che la sepoltura era praticamente assediata dal mare che già molti danni aveva causato.
Il guerriero era sepolto in una tomba a fossa di forma ovale, lunga 1,70 metri e larga 0,85. Era stato deposto supino e completamente immerso nell'acqua marina. Al guerriero mancavano i piedi. All'altezza della gabbia toracica è stata rinvenuta la punta di una freccia, forse la causa della sua morte. Lo scheletro era circondato da vasi, tazze e due lame di pugnale in selce. Proprio questo corredo costituisce un unicum, in quanto finora non erano state mai ritrovate sepolture a ridosso della zona di Torre Astura appartenenti all'Eneolitico (Età del Rame). Si potrebbe, quindi, essere in presenza della prima necropoli Eneolitica rinvenuta lungo la costa di Nettuno.
Lo scheletro è stato battezzato Nello dal nome dell'ufficiale che ha guidato il team di tecnici e funzionari che lo hanno salvato dalle acque
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