Ippocrate di Cos visse intorno al 460-380 a.C., fu colui che dettò il nucleo centrale della dottrina degli Asclepiadi, seguaci di Asclepio, dio della medicina, nell'isola di Cos. Fu il medico più famoso dell'antichità, forse, seguace di un altro medico: Erodico di Selimbria, ma frequentò anche i filosofi Gorgia e Democrito. Della sua vita privata si sa che apparteneva ad una famiglia aristocratica, era figlio di Fenarete, anch'egli medico, e di Eraclide; ebbe due figli (Tessalo e Dragone) dalla figlia di un medico famoso al suo tempo, Polibo.
Un altro celebre medico, che nascerà più tardi, nel II secolo d.C., Galeno, riconoscerà in lui il padre della medicina. Prima di Ippocrate, comunque, altri personaggi erano stati riconosciuti come medici di un certo livello: Alcmeone di Crotone, per esempio. Solo Ippocrate, però, può essere considerato colui che fondò la medicina fisiologica, basata sul funzionamento dell'organismo, che sostituì la medicina basata su pratiche curative che avevano più a che vedere con la magia.
Ippocrate viaggiò molto, sia in Grecia che in Egitto, dove era fiorente una notissima scuola medica che si rifaceva al famoso medico-architetto Imhotep. La sua fama si accrebbe dopo che ebbe debellato la grande peste che colpì Atene nel 429 a.C.. Fu sua l'idea di una primitiva "cartella clinica" in cui annotare diagnosi e prognosi.
L'unico lato oscuro della sua vicenda terrena fu l'incendio del tempio di Asclepio: alcuni testimoni sostennero di aver visto il grande medico fuggire dal tempio in fiamme con le tavolette della divinità, ma la maggior parte degli ateniesi si convinse che, in realtà, Ippocrate aveva solo salvato dalla distruzione le tavolette sacre di Asclepio.
La fama di Ippocrate fu così grande che gli eruditi della Biblioteca di Alessandria chiamarono "ippocratico" un gruppo di testi anonimo di contenuto medico. Da allora il Corpus Hippocraticum è una raccolta di settanta trattati di medicina generale, patologia, anatomia, ginecologia, dietetica, deontologia, ostetricia, pediatria, chirurgia ed oftalmologia, scritti in greco da diversi autori.
Del resto i medici greci furono i primi a creare le basi di una metodologia scientifica nonchè a promuovere una discussione critica tra le differenti scuole. La diagnostica ippocratea si basava sull'esplorazione diretta del corpo del malato: si guardava, si tocca, si ascoltava il respiro, la tosse. Il medico, poi, doveva tener conto del luogo in cui viveva il malato e del relativo clima, non doveva, in aggiunta, promettere l'impossibile al paziente, nè fare esperimenti che potessero provocare le sue sofferenze. Per Ippocrate era, inoltre, necessario che il medico fosse anche psicoterapeuta e sappia conquistare la fiducia del malato.
Un altro celebre medico, che nascerà più tardi, nel II secolo d.C., Galeno, riconoscerà in lui il padre della medicina. Prima di Ippocrate, comunque, altri personaggi erano stati riconosciuti come medici di un certo livello: Alcmeone di Crotone, per esempio. Solo Ippocrate, però, può essere considerato colui che fondò la medicina fisiologica, basata sul funzionamento dell'organismo, che sostituì la medicina basata su pratiche curative che avevano più a che vedere con la magia.
Ippocrate viaggiò molto, sia in Grecia che in Egitto, dove era fiorente una notissima scuola medica che si rifaceva al famoso medico-architetto Imhotep. La sua fama si accrebbe dopo che ebbe debellato la grande peste che colpì Atene nel 429 a.C.. Fu sua l'idea di una primitiva "cartella clinica" in cui annotare diagnosi e prognosi.
L'unico lato oscuro della sua vicenda terrena fu l'incendio del tempio di Asclepio: alcuni testimoni sostennero di aver visto il grande medico fuggire dal tempio in fiamme con le tavolette della divinità, ma la maggior parte degli ateniesi si convinse che, in realtà, Ippocrate aveva solo salvato dalla distruzione le tavolette sacre di Asclepio.
La fama di Ippocrate fu così grande che gli eruditi della Biblioteca di Alessandria chiamarono "ippocratico" un gruppo di testi anonimo di contenuto medico. Da allora il Corpus Hippocraticum è una raccolta di settanta trattati di medicina generale, patologia, anatomia, ginecologia, dietetica, deontologia, ostetricia, pediatria, chirurgia ed oftalmologia, scritti in greco da diversi autori.
Del resto i medici greci furono i primi a creare le basi di una metodologia scientifica nonchè a promuovere una discussione critica tra le differenti scuole. La diagnostica ippocratea si basava sull'esplorazione diretta del corpo del malato: si guardava, si tocca, si ascoltava il respiro, la tosse. Il medico, poi, doveva tener conto del luogo in cui viveva il malato e del relativo clima, non doveva, in aggiunta, promettere l'impossibile al paziente, nè fare esperimenti che potessero provocare le sue sofferenze. Per Ippocrate era, inoltre, necessario che il medico fosse anche psicoterapeuta e sappia conquistare la fiducia del malato.
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