martedì 30 marzo 2010

L'approdo di Enea e il santuario di Athena


I risultati di una campagna di scavo durata dal 2007 al 2008 nella località di Castro, nel Salento, sono stati raccolti in un libro scritto dal professor Francesco D'Adria, docente di archeologia all'Università di Lecce. Proprio a Castro, infatti, sono state scoperte le tracce di un santuario probabilmente dedicato ad Athena.
La fortezza di Castro fu costruita da Cretesi o Greci e fu poi occupata dai Messapi che ne estesero l'abitato. I Romani ne fecero un loro possesso nel 123 a.C. e le diedero il nome di Castrum Minervae per via di un tempio dedicato a Pallade Athena, la Minerva dei Romani. Virgilio accennò a Castro nel III libro dell'Eneide, come approdo del leggendario Enea.
Gli scavi del 2007 hanno interessato la parte sud-orientale dell'abitato, quella che guarda al mare, non lontana dalle mura messapiche, risalenti alla metà del IV secolo a.C.. Sono stati estratti dal terreno frammenti di ceramiche, coppette, boccali decorati a cerchi concentrici sul fondo e verniciati sull'orlo, oggetti utilizzati quasi sicuramente nelle libagioni. Sono stati anche ritrovati ossa animali, soprattutto di ovini, connesse anch'esse a riti religiosi. Ma lo scavo ha restituito anche punte di lancia e di freccia, elementi che ricordano il culto di Athena in altre città della Magna Grecia che avevano aree consacrate alla divinità greca.
Gli archeologi pensano che tutta l'area in cui sorgeva, probabilmente, l'Athenaion di Castro contenga oggetti in ceramica. Quest'area si estende per 35 metri quadrati e già ha restituito frammenti di marmo, pertinenti ad un vaso, una statua femminile in calcare a grandezza naturale, il triglifo di un frontone appartenente ad un tempio.
Nel 2008 la grande svolta: gli archeologi Amedeo Galati ed Emanuele Ciullo hanno riportato alla luce una statuetta in bronzo di Athena Iliaca con elmo frigio, che presenta le stesse caratteristiche dei bronzetti di Athena ritrovati a Sparta.
Castro fu una località estremamente importante sulle rotte marittime lungo il promontorio iapigio che comprendeva la parte meridionale del Salento tra Otranto e Leuca.

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