Un gruppo di scheletri di epoca medioevale ritrovati nel sud del Donegal, in Irlanda, potrebbe fornire una risposta al problema della fibrosi cistica. Lo scienziato Claire O'Connel ha avviato uno studio attraverso il quale si spera di scoprire, con l'analisi del DNA prelevato dai denti degli scheletri, le mutazioni subite dalla fibrosi cistica.
Gli archeologi hanno riportato alla luce ben 1250 scheletri, nel 2003, a Ballyhanna. Essi ritengono che questa località sia stata utilizzata, nel XII secolo, come cimitero. Per anni gli studiosi hanno analizzato gli scheletri per studiarne la dieta attraverso l'esame delle ossa. Ora un altro studio cercherà di stabilire con quale frequenza questi antichi abitanti siano stati portatori di una mutazione genetica del Dna che può dar luogo alla fibrosi cistica. Gli scheletri appartengono tutti ad una popolazione gaelica medioevale che non aveva molti scambi genetici con altre genti, a causa della difficoltà e della lunghezza degli spostamenti.
Verranno, dunque, analizzati i dati prelevati dai molari di 60 scheletri-campione.
Gli archeologi hanno riportato alla luce ben 1250 scheletri, nel 2003, a Ballyhanna. Essi ritengono che questa località sia stata utilizzata, nel XII secolo, come cimitero. Per anni gli studiosi hanno analizzato gli scheletri per studiarne la dieta attraverso l'esame delle ossa. Ora un altro studio cercherà di stabilire con quale frequenza questi antichi abitanti siano stati portatori di una mutazione genetica del Dna che può dar luogo alla fibrosi cistica. Gli scheletri appartengono tutti ad una popolazione gaelica medioevale che non aveva molti scambi genetici con altre genti, a causa della difficoltà e della lunghezza degli spostamenti.
Verranno, dunque, analizzati i dati prelevati dai molari di 60 scheletri-campione.
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