sabato 31 luglio 2010

Ritrovamenti interessanti a Montecorvino


Gli archeologi dell'Università degli Studi di Foggia, negli ultimi scavi effettuati nel sito di Montecorvino, hanno riportato alla luce una piccola chiesa, una cisterna per raccogliere le acque ed un antico piano stradale posto a meno di due metri dalla superficie del terreno.
L'area archeologica di Montecorvino è dominata da una torre di ben 24 metri di altezza, con una base quadrangolare di 120 metri quadrati. E' chiamata la "sedia del diavolo" perchè il tempo, consumandone la costruzione, l'ha resa simile proprio ad una sedia.
Già tra il 2008 ed il 2009 la zona è stata indagata sempre dall'Università di Foggia. Ora gli studiosi hanno messo in luce l'intera planimetria della chiesa e scoperto anche l'esistenza di tre sepolture al suo interno. Oltre alla piccola chiesa ed alla cisterna, gli scavi hanno fatto riemergere una lunga cinta muraria che difendeva l'antico insediamento medioevale.
Montecorvino è citata come fondazione bizantina nell'XI secolo. Insieme con altre fondazioni coeve doveva servire come baluardo contro l'avanzata dei longobardi. Non molto tempo dopo la sua fondazione, il borgo venne eretto a diocesi. Il periodo di maggior fulgore di Montecorvino è compreso tra il XII ed il XIII secolo. Il declino cominciò ad avvertirsi intorno al XV secolo, quando la diocesi venne annessa a quella di Volturara (1433).
Il sito archeologico dove sorgono sia i resti della torre che quelli della piccola chiesa, mostra una frequentazione che va dal XII al XV secolo ed il materiale sparso che vi è stato raccolto, fa pensare, anche, all'esistenza di impianti artigianali. La chiesa ha una lunghezza di 29 metri ed una larghezza di 14 e mostra tre absidi sul fronte ovest. Sul versante orientale, invece, era dotata di due torrette che inquadravano l'accesso che non è stato ancora trovato.
Il corpo principale della chiesa era affiancato, a sud, da una cappella di forma quasi quadrata, absidata, costruita in un secondo momento rispetto alla chiesa, a cui era collegata per mezzo di un ampio ingresso. La chiesa obbedisce a canoni architettonici molto diffusi soprattutto nell'architettura religiosa normanna dell'Italia meridionale di XI-XII secolo. Questo fa pensare agli studiosi che sia stata costruita prima l'abside e poi lo sviluppo perimetrale in senso orientale dei muri dall'aula ecclesiale. Notizie in merito alle modificazioni dell'apparato ecclesiale, si hanno da fonti del XIII secolo. Una carta del 1221 cita la vendita, da parte del vescovo Rao, a S. Maria del Gualdo del casale S. Laurentii de Rivo Mortuo, per la raccolta del denaro necessario per riedificare la chiesa di Montecorvino, che era crollata.
Attualmente la torre di Montecorvino è suddivisa in tre piani visibili, dei quali il primo è coperto da una poderosa volta. Gli archeologi ritengono che l'impianto del corpo di fabbrica sia di epoca normanna o sveva, ulteriormente modificato nel corso del medioevo. Una fonte del 1309 riferisce un progetto di restauro del castrum di Montecorvino e della sua grande torre, probabilmente danneggiata (discoperta).

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