mercoledì 28 luglio 2010

Una civiltà da conoscere nella regione di Houran


Gli scavi archeologici che sono tuttora in corso nella regione di Houran, nel sud della Siria, hanno rivelato che gli abitanti del luogo padroneggiavano molto bene l'arte della ceramica già 5000 anni fa. Gli scavi, infatti, hanno riportato alla luce un gran numero di ceramica nota come "ceramica nera" che sta a comprovare gli stretti contatti tra gli abitanti della regione di Houran e la gente della Valle del Nilo.
Gli artefatti in ceramica estratti da Houran e databili al 3000 a.C., provengono soprattutto dalle sepolture, le più importanti delle quali risalgono all'Età del Bronzo (3100-2100 a.C.), ed indicano che gli abitanti di Houran credevano in una vita dopo la morte, sotterravano, con i defunti, ciò che era loro necessario nell'aldilà al pari degli antichi Egizi.
I manufatti artigianali scoperti sono per la maggior parte lanterne, recipienti, piatti, giare, bicchieri e bottiglie di varie dimensioni, adatti a diversi utilizzi. L'archeologo Yasser Abu Nuqta ha fatto notare che la ceramica dell'Età del Bronzo si distingue per le impurità ed i frammenti di pietra contenuti nell'impasto grossolano utilizzato per plasmarla. Con il tempo, la popolazione di Houran apprese l'arte di purificare l'argilla e farla cuocere al forno ad alte temperature.
In epoca romana, la ceramica di Houran divenne estremamente raffinata e ben fatta grazie all'utilizzo di stampi in pietra, osso e legno. In questo periodo compare, per la prima volta, un particolare tipo di argilla di colore rosso denominata "terra sigillata". Inoltre, sempre nel medesimo periodo, si presta più attenzione ai modelli ed alle decorazioni dell'oggetto.
L'era Islamica vide, invece, l'emergere di una nuova tecnica, in cui la ceramica era dipinta con metallo ossidato in aggiunta a cercamica di diversi colori. Le ceramiche di questo periodo paiono fortemente influenzate dall'arte Cinese ed Iraniana.
Ayham al-Zoubi, curatore del Museo Nazionale di Daraa afferma che il governatorato di Houran è conosciuto per le ceramiche ottenute con l'argilla scura, decorata utilizzato dei nodi. Al-Zoubi fa notare che questo tipo di ceramica è propria della regione del Sinai, mentre studi recenti portano a credere che Houran sia stata, in realtà, il suo luogo di origine, a dimostrazione che le due civiltà erano in contatto sia attraverso i commerci che a causa dei conflitti. A tutto ciò va aggiunto che le recenti scoperte indicano l'esistenza di tipologie proprie dell'antico Egitto in alcune aree della regione di Houran.
Al-Zoubi afferma che la ceramica offre uno sguardo d'insieme allo sviluppo della scienza, dell'economia e della religione, facendo notare che la popolazione di Houran utilizzava in modo sistematico giare di argilla per seppellire i defunti e conosceva il concetto di proprietà e della sua protezione, dimostrato attraverso l'applicazione di specifici stampi a ciascuna merce esportata, al fine di proteggerla dai furti e dagli smarrimenti. Lo studioso ha affermato che i frammenti color bianco di ceramica cipriota comprovano l'esistenza di commerci tra Houran e Cipro.
La curatrice del Museo di Bosra, Iman al-Mafaalani, ha detto che nel Museo di Bosra sono presenti 435 pezzi in ceramica che risalgono ad un periodo compreso tra la tarda Età del Bronzo e l'era Islamica, i più notevoli dei quali sono le lanterne che le famiglie utilizzavano per illuminare le tombe più grandi, secondo la tradizione dell'epoca, ed i piccoli dispositivi esplosivi risalenti all'epoca ayyubide. La dottoressa al-Mafaalani ha fatto notare che diverse spedizioni che hanno lavorato a Bosra, hanno scoperto reperti in ceramica sui banchi dei mercati, nell'anfiteatro e nelle terme costruite dagli antichi Romani.

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