mercoledì 11 agosto 2010

Qubbat al-Sakhra


La Cupola della Roccia o Qubbat al-Sakhra, domina la spianata del Tempio o Haram al-Sharif. Questo edificio, di forma ottagonale, misura 54 metri di diametro e la sua cupola raggiunge i 36 metri di altezza. I quattro lati dell'ottagono, rivolti verso i punti cardinali, sono dotati di porte aggettanti, la più importante delle quali è rivolta a sud ed è preceduta da una tettoia sorretta da otto colonne. E' l'edificio islamico più grande al mondo è fu completata nel 691.
La roccia al centro dell'edificio è ritenuta, dai musulmani, il luogo in cui Maometto, asceso al cielo nel suo miracoloso viaggio notturno, completò il suo spostamento cominciato a La Mecca, prima di cominciare la sua ascesa al cielo. Sulla medesima roccia, Abramo avrebbe dovuto sacrificare Ismaele od Isacco prima dell'intervento di Dio. A volere la sua edificazione, ad opera di maestranze bizantine, fu il califfo Abd al-Malik ibn Marwan.
All'interno si snoda un doppio deambulatorio destinato al rito della circumambulazione. Questi anelli sono fiancheggiati da portici concentrici, il più grande è ottagonale e corre parallelamente ai muri dell'edificio, comprende 24 archi. Su ogni lato dell'ottagono due colonne si alternano ai pilastri d'angolo. Il portico interno ha solo quattro pilastri ed è circolare. Fra l'uno e l'altro pilastro si ergono tre colonne. Al di sopra di questa arcata si innalza il tamburo cilindrico sul quale si poggia la cupola.
Molti studiosi hanno analizzato questa struttura fatta di elementi circolari ed ottagonali, di spazi circolari ed anulari, di alternanza di pilastri e colonne. Creswell ed Ecochard, analizzando le formule geometriche alla base della pianta di questa meraviglia architettonica, hanno constatato che la disposizione delle arcate concentriche deriva da un tracciato basato su un cerchio esterno del raggio di 28,87 metri, nel quale si iscrivono due quadrati intersecantisi.
Strutture simili, la cui pianta si desume a partire da un unico dato, sono comuni nel mondo antico ed anche a Bisanzio. Ecochard ha, infatti, scovato analoghe strutture in S. Vitale a Ravenna (540) e nella chiesa dell'Ascensione a Gerusalemme (378). Uno schema analogo sembra sia anche alla base dell'ottagono di Kalat Siman (476), martyrium di S. Simeone Stilita nella Siria settentrionale.
Il tracciato della Cupola della Roccia è un vero e proprio ricettatcolo dell'esoterismo matematico antico e risponde all'idea dei filosofi greci secondo cui i numeri ed i corpi geometrici semplici consentono la comprensione della realtà. Nella Cupola la simbologia è insita nel passaggio dal quadrato al cerchio, ossia dalla terra al cielo, tramite l'ottagono. Sostanzialmente è una sorta di mandala. Attraverso la circumambulazione, il pellegrino esperisce la quadratura del cerchio, l'unione di corpo e anima.
Sul tamburo cilindrico emergente dall'ottagono, si innalza la grande cupola, con copertura in rame interamente rivestito di foglie d'oro. Questa cupola è stata realizzata mediante due armature in legno, l'una dentro l'altra. La calotta esterna, lievemente a ferro di cavallo e sopraelevata, ne contiene un'altra perfettamente emisferica.
La decorazione, ricchissima, della Cupola della Roccia, riprende il linguaggio ornamentale bizantino. L'esterno dell'ottagono è stato interamente rivestito di maioliche policrome in epoca ottomana. All'interno è il trionfo del fasto bizantino: colonne in marmo colorato su basi cubiche, capitelli corinzi dorati sormontati da dadi, i magnifici mosaici a festoni e ramature su fondo oro che coprono pareti ed arcate.
Nelle intenzioni di colui che ideò e fece costruire la Cupola della Roccia, il califfo Abd el-Malik, l'edificio doveva diventare il centro del mondo islamico, sottraendo alla Kaaba il suo ruolo preminente. Inoltre doveva sottolineare la convergenza tra le religioni nate dal Pentateuco. Tra l'altro la Cupola della Roccia evoca il primo Santo Sepolcro di Gerusalemme (335), dal quale non è molto distante. Esiste un'analogia tra questi due edifici: entrambi obbediscono ad una pianta centrale a doppio deambulatorio sormontato da una cupola che misura, rispettivamente, 20 e 40 metri di diametro interno. L'uno e l'altro custodiscono, al loro interno, una roccia sacra al di sotto della quale si apre una grotta. In tutti e due viene mostrata l'impronta di un piede: quello di Gesù risorto e quello dell'"inviato di Allah" al momento di ascendere ai cieli.
Sotto la placca di diaspro, situata nella caverna sotto la roccia, è situato il cosiddetto Pozzo delle Anime, dove i musulmani credono si riuniscano le anime dei defunti a pregare in attesa del giudizio universale.

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