Dopo una lunghissima attesa (quasi 40 anni), è stato inaugurato il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, con l'apertura della sezione archeologica nelle sale di Palazzo Cirota (ex Pretura).
I primi insediamenti sul promontorio di Agropoli datano ad epoca antichissima. Il testo storico più antico è stato scritto dal geografo romano Strabone, che descrisse la fondazione di Poseidonia da parte degli abitanti di Sibari. Una sala del nuovo museo è stata completamente dedicata al mare ed alla sua importanza per i commerci, gli scambi, le scoperte. I reperti ospitati nella sala provengono dai rinvenimenti subacquei di Punta Tresino, a sud della Baia di Trentova.
Uno spazio altrettanto importante, nel museo, è stato dedicato ai Lucani e alla tomba dipinta di Agropoli, attualmente esposta, con il suo corredo, nel museo di Paestum. Grazie ad un accordo con la Soprintendenza sarà possibile mostrare ai visitatori, per la prima volta, i corredi provenienti da un piccolo sepolcreto nella Valle di Muoio, da cui provengono diverse ceramiche figurate riferibili all'officina più importante di Paestum. Questi materiali non sono mai stati esposti e sono contemporanei alla tomba dipinta proveniente da Contrada Vecchia.
Il IV secolo a.C. è il momento cronologico più rappresentato ad Agropoli, rappresentato dai ritrovamenti funerari lucani in diverse contrade vicine. Dalla Valle di Muoio, posta a circa un chilometro dal centro cittadino, provengono le sepolture esposte. Dieci tombe lucane, di cui sei maschili, riconoscibili dalla presenza di cinturoni di bronzo e di lame di pugnali di ferro. Tre sono le sepolture femminili, che conservano lebeti nunziali, hydriai, monili e fibule in aregento.
L'ultima sala del museo è dedicata alla storia più recente di Agropoli. Qui sono esposti i materiali provenienti dalla necropoli tardo antica ritrovata in località S. Marco: uno splendido sarcofago dionisiaco riutilizzato e un'epigrafe cristiana.
I primi insediamenti sul promontorio di Agropoli datano ad epoca antichissima. Il testo storico più antico è stato scritto dal geografo romano Strabone, che descrisse la fondazione di Poseidonia da parte degli abitanti di Sibari. Una sala del nuovo museo è stata completamente dedicata al mare ed alla sua importanza per i commerci, gli scambi, le scoperte. I reperti ospitati nella sala provengono dai rinvenimenti subacquei di Punta Tresino, a sud della Baia di Trentova.
Uno spazio altrettanto importante, nel museo, è stato dedicato ai Lucani e alla tomba dipinta di Agropoli, attualmente esposta, con il suo corredo, nel museo di Paestum. Grazie ad un accordo con la Soprintendenza sarà possibile mostrare ai visitatori, per la prima volta, i corredi provenienti da un piccolo sepolcreto nella Valle di Muoio, da cui provengono diverse ceramiche figurate riferibili all'officina più importante di Paestum. Questi materiali non sono mai stati esposti e sono contemporanei alla tomba dipinta proveniente da Contrada Vecchia.
Il IV secolo a.C. è il momento cronologico più rappresentato ad Agropoli, rappresentato dai ritrovamenti funerari lucani in diverse contrade vicine. Dalla Valle di Muoio, posta a circa un chilometro dal centro cittadino, provengono le sepolture esposte. Dieci tombe lucane, di cui sei maschili, riconoscibili dalla presenza di cinturoni di bronzo e di lame di pugnali di ferro. Tre sono le sepolture femminili, che conservano lebeti nunziali, hydriai, monili e fibule in aregento.
L'ultima sala del museo è dedicata alla storia più recente di Agropoli. Qui sono esposti i materiali provenienti dalla necropoli tardo antica ritrovata in località S. Marco: uno splendido sarcofago dionisiaco riutilizzato e un'epigrafe cristiana.
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