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| Frammento di terracotta raffigurante la Dea Madre di Villajoyosa |
Gli archeologi del Museo di Villajoyosa, in Spagna, in collaborazione con un'equipe scientifica francese, hanno ritrovato un santuario spagnolo nei pressi di Tossal de La Malledeta, che avrebbe avuto il suo apogeo tra il IV e il I secolo a.C.. Ora gli studiosi stanno catalogando frammenti di anfore, piatti, coppe, pentole, tinozze e lampade.
A patrocinare gli studi sul santuario spagnolo è stato il Ministero degli Affari Esteri francese in collaborazione con il comune di La Vila. Il santuario era stato eretto in onore della Dea Madre, principale divinità del pantheon iberico, ed era stato distrutto per edificare, al suo posto, un complesso abitativo che occupava la parte alta di una collina e che ha continuato, nel tempo, a godere dello status di luogo sacro.
All'incirca nei primi anni dell'era cristianai, il complesso residenziale è stato abbandonato ma non è accaduta la stessa cosa per i culti che continuarono a svolgersi sulla medesima collina fino al 74 d.C., quando ad Allon, attuale Villajoyosa, fu conferito il titolo di città e il culto religioso venne, pertanto,m trasferito in un nuovo tempio all'interno del foro romano.
Gli scavi hanno restituito frammenti di terracotta raffiguranti la Dea Madre, ceramiche, vasi di vetro ed altri oggetti, inviati al Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica di Madrid per essere analizzati con i raggi X al fine di tracciarne la provenienza.
La ricerca è iniziata nel 2005 in collaborazione con l'Università di Parigi e di Alicante. Nel sito sono state anche riinvenute altre sculture che rappresentano sempre donne e che sembrano connesse al culto della dea. Molti dei frammenti ritrovati sono pertinenti a resti di anfore e di bicchieri e rappresentano l'attestazione di una forte rete di scambi commerciali tra il santuario e altre località mediterranee. Sono stati anche rinvenuti frammenti di cocci con impresse lettere relative a contratti commerciali.
A patrocinare gli studi sul santuario spagnolo è stato il Ministero degli Affari Esteri francese in collaborazione con il comune di La Vila. Il santuario era stato eretto in onore della Dea Madre, principale divinità del pantheon iberico, ed era stato distrutto per edificare, al suo posto, un complesso abitativo che occupava la parte alta di una collina e che ha continuato, nel tempo, a godere dello status di luogo sacro.
All'incirca nei primi anni dell'era cristianai, il complesso residenziale è stato abbandonato ma non è accaduta la stessa cosa per i culti che continuarono a svolgersi sulla medesima collina fino al 74 d.C., quando ad Allon, attuale Villajoyosa, fu conferito il titolo di città e il culto religioso venne, pertanto,m trasferito in un nuovo tempio all'interno del foro romano.
Gli scavi hanno restituito frammenti di terracotta raffiguranti la Dea Madre, ceramiche, vasi di vetro ed altri oggetti, inviati al Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica di Madrid per essere analizzati con i raggi X al fine di tracciarne la provenienza.
La ricerca è iniziata nel 2005 in collaborazione con l'Università di Parigi e di Alicante. Nel sito sono state anche riinvenute altre sculture che rappresentano sempre donne e che sembrano connesse al culto della dea. Molti dei frammenti ritrovati sono pertinenti a resti di anfore e di bicchieri e rappresentano l'attestazione di una forte rete di scambi commerciali tra il santuario e altre località mediterranee. Sono stati anche rinvenuti frammenti di cocci con impresse lettere relative a contratti commerciali.
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