mercoledì 27 luglio 2011

Gli irriducibili Galli Boi

Tracce dei Galli Boi ritrovate nell'antica
Felsina/Bononia
I Galli Boi furono una delle più importanti tribù celtiche che invasero la Padania. Attraversarono le Alpi attraverso il passo del Gran San Bernardo per passare il Po ed andare ad occupare il territorio compreso tra quest'ultimo e i contrafforti dell'Appennino, venendo in contatto con Liguri, Umbri ed Etruschi. Nessuno dei centri dei Galli Boi fu così importante da assumere il ruolo di capitale, neanche quello che si era insediato sulle rovine dell'etrusca Felsina (oggi Bologna).
I Boi entrarono in aperto conflitto con i Romani dopo la vittoria di questi ultimi a Sentino, nelle Marche, contro la coalizione composta da Sanniti, Etruschi, Galli Senoni e Umbri (295 a.C.). I Boi furono sconfitti nel 283 a.C. dal console P. Cornelio Dolabella, presso il lago Vadimone, nel Viterbese. La stessa cosa accadde l'anno seguente, quando i Boi si arresero a Q. Emilio Papo.
Mai completamente sconfitti, i Galli Boi provarono nuovamente ad insorgere nel 238 e nel 236 a.C., quando mossero per attaccare Rimini, e di nuovo nel 231 quando, unitamente agli Insubri della Lombardia e ad un sostanzioso contingente di Gesati provenienti dalla valle del Rodano, misero a ferro e fuoco l'Etruria spingendosi fino al Tirreno. I Romani intervennero con estrema decisione utilizzando entrambi gli eserciti consolari, rinforzati dagli alleati italici e da contingenti di Veneti e Galli Cenomani. I Boi furono annientati presso Talamone. Lo storico Polibio scrive che 40.000 furono i morti dei Boi e 10.000 i prigionieri. Era il 225 a.C., l'anno seguente i Boi, nuovamente ribellatisi, dovettero ancora una volta sottomettersi al potere romano.
La discesa di Annibale in Italia nel 218 a.C. fu un'occasione ghiotta di cui i Boi approfittarono per risollevarsi. Nel 216 a.C., lo stesso anno della disfatta di Canne, riuscirono, utilizzando uno stratagemma, a distruggere due legioni romani all'interno della Silva Litana, una foresta che si è localizata tra Modena e Reggio. Qualche anno più tardi Placentia cadde nelle mani dei Galli.
Agli inizi del II secolo a.C., dopo essersi liberata di Annibale, Roma si preparò a riconquistare la Padania, nella quale doveva fronteggiare gli irriducibili Boi. Questi furono sconfitti da Scipione Nasica, cugino di Scipione l'Africano, nel 191 a.C. e definitivamente sottomessi. Il trionfo che Scipione celebrò a Roma fu particolarmente ricco per quel che riguarda il bottino: armi, insegne, cavalli, 1471 torques (caratteristici collari celtici) d'oro, 247 libbre d'oro e 2340 d'argento grezzo e lavorato in forma di vasi e moltissime monete.
Il 30 dicembre 189 a.C. fu fondata la colonia latina di Bononia là dove un tempo sorgeva l'etrusca Felsina, antenata dell'attuale Bologna.

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