venerdì 22 luglio 2011

Le botteghe dei profumi di Pompei

Casa del Giardino di Ercole
La via degli Augustali, a Pompei, è un percorso che mette in comunicazione la via Stabiana e la via del Foro. Qui, sulla via degli Augustali, pochi giorni fa sono state individuate tre botteghe dove, probabilmente, si producevano profumi.
Era da qualche tempo che gli archeologi stavano dando la caccia alla via dei profumi e questa nuova scoperta permette di collocare un importantissimo tassello sul puzzle della storia di Pompei. Le botteghe, scavate dalla squadra di J. Pierre Brun, sono ambienti piuttosto piccoli e non sembrano possedere una retrostante domus. In una di queste botteghe è stato individuato un vano adibito a cantina. Sono state, inoltre, recuperate, nella stessa bottega, 25 monete, vari unguentari e una bilancia che conservava, in uno dei suoi bracci un piccolo pezzo di papiro recante un'iscrizione.
In un'altra bottega, contro il muro di fondo, è stata individuata una vasca. Un'altra vasca, posta sotto il pavimento, era piena di anfore bucate per la coltivazione dei fiori con i quali si creavano i profumi. La terza bottega conteneva vari unguentari di ceramica.
Ai primi accertamenti le botteghe sembrano risalire al II secolo a.C. Si sa per certo che un profumiere abitava sicuramente nella casa conosciuta con il nome di Casa del Giardino di Ercole, dove furono recuperati attrezzi agricoli, unguentari di vetro e piante che, una volta analizzate, si rivelarono quelle utilizzate comunemente per la produzione di profumi e particolari unguenti. Di alcuni profumieri si conoscono i nomi, come Febo e Agatho.
Fiori e foglie erano messi a macerare con degli oli fino al momento della spremitura, questo era il metodo per la realizzazione dei profumi. Le essenze più popolari venivano da Capua, Napoli e dall'Egitto.

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