lunedì 17 ottobre 2011

Gioielli di giada dall'antica Cina

Giade della cultura di Liangzhu
Nel 2006 gli scavi archeologici a sud del fiume Yangtze, vicino Hangzhou, in Cina, scoprirono uno dei più antichi siti abitati cinti da mura dell'antica Cina. La città si chiamava Liangzhu e qui erano state già scoperte tracce di una cultura associata al centro abitato.
Gli scavi hanno riportato alla luce le fondazioni di un palazzo, tombe appartenenti alla classe dominante, botteghe artigiane e incredibilmente sofisticati manufatti in giada. Sia i resti delle strutture che i manufatti sono stati datati dagli archeologi al 3300-2250 a.C., nel periodo tardo Neolitico. Le prove suggeriscono che la popolazione che risiedeva in questo luogo conosceva e praticava l'agricoltura ad un livello molto avanzato, incluso un sistema di irrigazione e l'acquacultura per il riso.
Molto più spettacolare, comunque, è stato quello che gli addetti agli scavi hanno trovato all'interno delle sepolture. Avorio, lacca e artefatti in seta in misura abbondante in quello che può essere descritto come un sacello reale oppure la sepoltura di una famiglia di alto rango. E' stata la giada a destare la massima curiosità e stupore. Essa è stata, per lungo tempo, segno dell'appartenenza ad un alto stato sociale, nella Cina antica. La giada richiedeva, per lavorarla, un tempo piuttosto lungo, unitamente a pazienza ed energia per creare forme dalla pietra. La giada, come tutte le pietre preziose e semipreziose, era molto rara. Nelle sepolture sono stati ritrovati braccialetti di giada, pendenti ed asce cerimoniali. La maggior parte di questi oggetti erano troppo grandi per essere indossati quali ornamenti personali, ma in particolari i dischi di giada erano finemente intagliati ed erano tutti piuttosto grandi con un foro perfettamente circolare al centro. Sono stati ritrovati centinaia di questi dischi, di varie dimensioni, qualità e lavorazione. Il significato e lo scopo di questi oggetti rimangono tuttora ignoti. Gli archeologi pensano che possano essere degli indicatori di stato spirituale o religioso. Quelli di fattura più raffinata sono stati ritrovati molto vicini al corpo del defunto, mentre i dischi meno pregiati e lavorati sono stati ritrovati riposti in piccole pile ai piedi del morto.
Alcuni dischi di giada ed alcuni braccialetti erano incisi con rari simboli pittografici che rappresentavano, molto probabilmente, la famiglia di appartenenza del proprietario. Erano raffigurati uccelli di profilo oppure in piedi su una base geometrica che conteneva simboli solari. A vedere queste scritte e questi pittogrammi viene naturalmente in mente l'Egitto e i geroglifici. I pendenti di giada erano appesantiti dalla rappresentazione di piccoli uccelli, tartarughe e pesci.
Alcune di queste bellissime giade sono esposte al pubblico alla Smithsonian's Gallery of Art di Washington.

Nessun commento:

Egitto trovato il busto di una statua di Ramses scoperta nel 1930

Egitto, il busto di Ramses II appena rivenuto (Foto: finestresullarte.info) Un team di archeologi egiziani e di ricercatori dell'Univers...