La misteriosa statuetta dell'Uomo-Leone |
Forse risolto un mistero di 35.000 anni fa. Gli archeologi tedeschi hanno scoperto i frammenti di una statuetta che finora è stata conosciuta come l'Uomo Leone e la stanno ricomponendo. L'archeologo Otto Volzing ha scavato, negli anni '30, in profondità nella grotta di Stadel, nelle montagne del Giura Svevo nella Germania sud-occidentale. Quello che ha ritrovato è estremamente interessante anche se non straordinario: selce, resti di cibo mangiucchiato da uomini preistorici.
Poi, improvvisamente, la pala dell'archeologo ha urtato un oggetto più duro ed ha, così, scheggiato quella che si è scoperto essere una statuetta. Era il 1939 e Volzing doveva partire per la Seconda Guerra Mondiale. L'archeologo ha raccolto rapidamente i pezzi in una scatola e gli scavi, finanziati dalle SS, sono stati chiusi il giorno stesso.
Nei seguenti 30 anni, si è prestata pochissima attenzione a quanto Volzing aveva ritrovato. Poi i pezzi raccolti in quella scatola sono stati rimessi insieme ed hanno dato vita ad una delle sculture più imponenti del Paleolitico. La statua è stata battezzata l'Uomo Leone ed è stata ricavata dalla zanna di un mammut. Ha un'altezza di circa 30 centimetri ed è stata accuratamente lucidata servendosi della saliva e del cuoio.
Una mostra a New York esibisce le copie del tesoro dell'era glaciale ritrovato da Volzing. L'originale, però, è piuttosto danneggiato. Inoltre molti dei frammenti presenti nella grotta non sono stati nemmeno raccolti. La statua ha raggiunto la sua forma attuale nel 1988. Si compone di 220 parti ma il 30 per cento del corpo è tuttora mancante. Le parti mancanti non fanno che rendere ancora più misteriosa la scultura. E' una creatura mitica oppure rappresenta, sotto forme animali, un antico sciamano? Le sei strisce che compaiono sul braccio sinistro rappresentano una scarificazione o sono qualcos'altro? E cosa c'era sul braccio destro mancante? Anche il sesso della figura è piuttosto incerto. Dal 1980 è iniziata una vera e propria diatriba, proprio sul sesso della statuetta, tra gli studiosi.
Alcuni studiosi ritengono che la figura rappresenti, in realtà, una donna, poichè le antiche civiltà erano sostanzialmente matriarcali. Costoro ritengono che le donne, lungi dall'occuparsi del fuoco e della sorveglianza della prole, andavano a caccia di mammut e avevano un ruolo piuttosto importante nel sacerdozio primitivo.
A questo punto gli archeologi si sono recati, nuovamente, nella grotta in cui Volzing scavò più di trent'anni fa. Hanno passato al setaccio tutte le macerie lasciate nel 1939 ed hanno potuto ancora fare scoperte straordinarie: hanno scoperto circa 1.000 pezzi che, con tutta probabilità, appartengono alla statua dell'Uomo Leone. Alcuni frammenti sono infinitesimi, ma molti altri raggiungono la lunghezza di un dito.
La statua dell'Uomo Leone sarà presto inviata all'Ufficio della Conservazione di Stato ad Esslingen, vicino Stoccarda, dove verrà interamente ricomposta. Verrà rimosso il filler di cera e gesso e la colla che collegava le articolazioni al corpo. La statua, quindi, verrà ricostruita daccapo, pezzo per pezzo. Già si può arguire che il reperto era più alto di quanto a tutt'oggi appare e, inoltre, sembra sia stato ritrovato anche il braccio destro, inizialmente dato per disperso. Sono state, poi, ritrovate decorazioni aggiuntive, tra cui punti in rilievo e linee dall'aspetto piuttosto particolare. Queste nuove rivelazioni potranno offrire una migliore conoscenza dello scultore preistorico che creò, più di 35.000 anni fa, questa misteriosa figurina. I suoi antenati erano certamente emigrati in Europa, fino a poco tempo prima dominata dai Neanderthal.
La statua dell'Uomo Leone è stata ritrovata accanto ai resti di un fuoco preistorico, in una nicchia a 27 metri dall'entrata della caverna. Quando gli archeologi stavano lavorando al sito, hanno ritrovato anche un dente di cervo decorato, gli incisivi di una volpe artica e perline d'avorio, forse i resti di una veste decorata. Forse quella nicchia lontana dall'entrata della grotta era una sorta di spogliatoio per lo sciamano primitivo. Gli studiosi ritengono che gli antichi sciamani indossassero costumi di pelliccia quandro celebravano riti intorno al fuoco: creature ibride, metà uomo e metà bestia, appaiono anche in alcuni disegni rupestri scoperti in Francia. Sembra che i costumi preferiti dagli sciamani fossero delle pelli di animali delle più pericolose fiere glaciali. Il leone delle caverne pesava più di 250 chilogrammi.
La statuetta che raffigura l'Uomo Leone appare in piedi sulla punta dei piedi, quasi stesse danzando. Ma chi si nasconde dietro la veste di fiera che l'uomo (o la donna) indossa? Il leone, da tempo immemorabile, rappresenta il coraggio e la forza. Gli sciamani, ancor oggi, sono per la maggior parte uomini.
La statuetta, però, ha delle caratteristiche che lasciano ancora perplessi: l'ombelico reca un simbolo del parto ed è particolarmente pronunciato. Una piega orizzontale attraversa l'addome nella parte inferiore, risultando una rappresentazione del sesso femminile. Il paleontologo professor Schmid ritiene, ddirittura, che la figura, un tempo, avesse il seno che, alla fine, si ruppe. Il paleontologo ritiene, anche, che il passaggio dalle cosce ai glutei indica un corpo femminile. Ma molti studiosi hanno respinto questa teoria.
Al momento c'è solo un pezzo che proverebbe la teoria di Schmid, si tratta dell'immagine di un corpo di 14.000 anni fa, un corpo umano con testa di animale, scoperta nel Caldas Las, una grotta della Spagna. Il corpo è sicuramente quello di una donna, mentre la testa è quella di uno stambecco. Ben visibili sono gli organi genitali femminili. Questo conferma la presenza, nella preistoria, di sciamani femminili che, forse, presiedevano i riti religiosi delle comunità dei nostri antenati.
Si attende, quindi, la ricomposizione della misteriosa statuetta dell'Uomo Leone, per confermare che si tratta veramente di un uomo o per scoprire, magari, che è la raffigurazione di un'antica sciamana, chissà.
Poi, improvvisamente, la pala dell'archeologo ha urtato un oggetto più duro ed ha, così, scheggiato quella che si è scoperto essere una statuetta. Era il 1939 e Volzing doveva partire per la Seconda Guerra Mondiale. L'archeologo ha raccolto rapidamente i pezzi in una scatola e gli scavi, finanziati dalle SS, sono stati chiusi il giorno stesso.
Nei seguenti 30 anni, si è prestata pochissima attenzione a quanto Volzing aveva ritrovato. Poi i pezzi raccolti in quella scatola sono stati rimessi insieme ed hanno dato vita ad una delle sculture più imponenti del Paleolitico. La statua è stata battezzata l'Uomo Leone ed è stata ricavata dalla zanna di un mammut. Ha un'altezza di circa 30 centimetri ed è stata accuratamente lucidata servendosi della saliva e del cuoio.
Una mostra a New York esibisce le copie del tesoro dell'era glaciale ritrovato da Volzing. L'originale, però, è piuttosto danneggiato. Inoltre molti dei frammenti presenti nella grotta non sono stati nemmeno raccolti. La statua ha raggiunto la sua forma attuale nel 1988. Si compone di 220 parti ma il 30 per cento del corpo è tuttora mancante. Le parti mancanti non fanno che rendere ancora più misteriosa la scultura. E' una creatura mitica oppure rappresenta, sotto forme animali, un antico sciamano? Le sei strisce che compaiono sul braccio sinistro rappresentano una scarificazione o sono qualcos'altro? E cosa c'era sul braccio destro mancante? Anche il sesso della figura è piuttosto incerto. Dal 1980 è iniziata una vera e propria diatriba, proprio sul sesso della statuetta, tra gli studiosi.
Alcuni studiosi ritengono che la figura rappresenti, in realtà, una donna, poichè le antiche civiltà erano sostanzialmente matriarcali. Costoro ritengono che le donne, lungi dall'occuparsi del fuoco e della sorveglianza della prole, andavano a caccia di mammut e avevano un ruolo piuttosto importante nel sacerdozio primitivo.
A questo punto gli archeologi si sono recati, nuovamente, nella grotta in cui Volzing scavò più di trent'anni fa. Hanno passato al setaccio tutte le macerie lasciate nel 1939 ed hanno potuto ancora fare scoperte straordinarie: hanno scoperto circa 1.000 pezzi che, con tutta probabilità, appartengono alla statua dell'Uomo Leone. Alcuni frammenti sono infinitesimi, ma molti altri raggiungono la lunghezza di un dito.
La statua dell'Uomo Leone sarà presto inviata all'Ufficio della Conservazione di Stato ad Esslingen, vicino Stoccarda, dove verrà interamente ricomposta. Verrà rimosso il filler di cera e gesso e la colla che collegava le articolazioni al corpo. La statua, quindi, verrà ricostruita daccapo, pezzo per pezzo. Già si può arguire che il reperto era più alto di quanto a tutt'oggi appare e, inoltre, sembra sia stato ritrovato anche il braccio destro, inizialmente dato per disperso. Sono state, poi, ritrovate decorazioni aggiuntive, tra cui punti in rilievo e linee dall'aspetto piuttosto particolare. Queste nuove rivelazioni potranno offrire una migliore conoscenza dello scultore preistorico che creò, più di 35.000 anni fa, questa misteriosa figurina. I suoi antenati erano certamente emigrati in Europa, fino a poco tempo prima dominata dai Neanderthal.
La statua dell'Uomo Leone è stata ritrovata accanto ai resti di un fuoco preistorico, in una nicchia a 27 metri dall'entrata della caverna. Quando gli archeologi stavano lavorando al sito, hanno ritrovato anche un dente di cervo decorato, gli incisivi di una volpe artica e perline d'avorio, forse i resti di una veste decorata. Forse quella nicchia lontana dall'entrata della grotta era una sorta di spogliatoio per lo sciamano primitivo. Gli studiosi ritengono che gli antichi sciamani indossassero costumi di pelliccia quandro celebravano riti intorno al fuoco: creature ibride, metà uomo e metà bestia, appaiono anche in alcuni disegni rupestri scoperti in Francia. Sembra che i costumi preferiti dagli sciamani fossero delle pelli di animali delle più pericolose fiere glaciali. Il leone delle caverne pesava più di 250 chilogrammi.
La statuetta che raffigura l'Uomo Leone appare in piedi sulla punta dei piedi, quasi stesse danzando. Ma chi si nasconde dietro la veste di fiera che l'uomo (o la donna) indossa? Il leone, da tempo immemorabile, rappresenta il coraggio e la forza. Gli sciamani, ancor oggi, sono per la maggior parte uomini.
La statuetta, però, ha delle caratteristiche che lasciano ancora perplessi: l'ombelico reca un simbolo del parto ed è particolarmente pronunciato. Una piega orizzontale attraversa l'addome nella parte inferiore, risultando una rappresentazione del sesso femminile. Il paleontologo professor Schmid ritiene, ddirittura, che la figura, un tempo, avesse il seno che, alla fine, si ruppe. Il paleontologo ritiene, anche, che il passaggio dalle cosce ai glutei indica un corpo femminile. Ma molti studiosi hanno respinto questa teoria.
Al momento c'è solo un pezzo che proverebbe la teoria di Schmid, si tratta dell'immagine di un corpo di 14.000 anni fa, un corpo umano con testa di animale, scoperta nel Caldas Las, una grotta della Spagna. Il corpo è sicuramente quello di una donna, mentre la testa è quella di uno stambecco. Ben visibili sono gli organi genitali femminili. Questo conferma la presenza, nella preistoria, di sciamani femminili che, forse, presiedevano i riti religiosi delle comunità dei nostri antenati.
Si attende, quindi, la ricomposizione della misteriosa statuetta dell'Uomo Leone, per confermare che si tratta veramente di un uomo o per scoprire, magari, che è la raffigurazione di un'antica sciamana, chissà.
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