domenica 12 agosto 2012

Primi veleni, primi calendari

Strumenti e perline trovati a Border Cave, Sudafrica
La Tarda Età della Pietra potrebbe essere iniziata, in Africa, prima di quanto si è pensato finora. Sono stati ripresi in esame alcuni manufatti provenienti da una grotta sudafricana che hanno rivelato che i residenti lavoravano l'osso per trarne sculture che, poi, dipingenvano, utilizzavano perline e conoscevano l'utilizzo del veleno ben 44.000 anni fa.
In precedenza si era pensato che i manufatti rinvenuti nella grotta appartenessero alla cultura di San e che fossero, quindi, di 20.000 anni fa. La Tarda Età della Pietra africana è coincisa con il Paleolitico Superiore europeo, quando esseri umani moderni si trasferirono in Europa dall'Africa e vennero in contatto con l'Uomo di Neanderthal, circa 45.000 anni fa.
In realtà si sa molto poco sulla storia del Sudafrica tra i 40.000 e i 20.000 anni fa. Gli archeologi ed i paleontologi, servendosi dei mezzi più sofisticati a disposizione, hanno iniziato a scavare in un sito chiamato Border Cave, al confine tra il Sudafrica e lo Swaziland. Qui hanno scoperto che alcuni manufatti erano di dimensioni più grandi di quelle che ci si aspettava. Sono state ritrovate perle ricavate da uova di struzzo e punte di frecce. Uno strumento ricavato da un osso lungo è apparso decorato con un'incisione a spirale riempita con pigmenti di terra rossa.
Border Cave, Sudafrica
I ricercatori hanno scoperto anche molte perline, alcune delle quali volutamente annerite dal fuoco, che risalgono a più di 38.000 anni fa. E' stato ritrovato anche un bastone, associato ad un pietra forata, che sembra essere stato utilizzato per scovare radici e larve di termiti, come nella cultura San. Il bastone, però, è più antico della presenza di tale cultura: risale a 35.000 anni fa.
Negli scavi è stato ritrovato un grumo solidificato di cera d'api mescolato con resina tossica, probabilmente utilizzata come collante. La cera d'api risale anch'essa a 35.000 anni fa.
Un bastoncino in legno, anch'esso emerso dalle indagini nella grotta di Border Cave, recante graffi perpendicolari, ha rivelato la presenza di tracce di acido ricinoleico, un veleno naturale che si trova nei semi di ricino. Probabilmente il bastone veniva utilizzato come "applicatore" di veleno su punte di frecce o di lancia. Si tratta della prima attestazione esistente sull'uso del veleno mai scoperta finora.
Gli scavi furono effettuati dapprincipio nel 1941 e nel 1942 da una squadra della University of Witwatersrand. Successivamente, negli anni '70, ulteriori scavi rivelarono la presenza di uno scheletro completo di un bambino ed i resti di almeno cinque Hominini adulti. Furono recuperati oltre 69.000 artefatti ed i resti di oltre 43 specie di mammiferi, tre dei quali oggi sono estinti.
La grotta restituì anche il cosiddetto osso di Lebombo, il più antico artefatto conosciuto. Si tratta di un pezzo di perone di un babbuino inciso con 29 tacche simili ai calendari usati dai San della Namibia. La dieta degli uomini che occupavano la caverna di Border Cove consisteva in potamoceri, facoceri, zebre e bufali neri. Questi primi uomini utilizzavano selci, riolite, quarzo, calcedonio, ossa, legno e conchiglie di ostriche per trarne manufatti.

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