sabato 2 gennaio 2016

Il futuro Parco Archeologico Urbano di Hipponion-Vibo Valentia

Teste femminili in terracotta provenienti da una stipe votiva scoperta in
località Còfino, nell'area dell'antica Hipponion - VI-V secolo a.C.
(Foto: Olga Itzhak)
Nel 2015 il Comune di Vibo Valentia e la Soprintendenza Archeologica della Calabria sono riusciti a reperire tre milioni di euro dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per realizzare il Parco Archeologico Urbano di Hipponion-Vibo Valentia. Gli interventi sono iniziati a settembre e sono ancora in corso.
Il percorso che ha portato alla realizzazione di questo Parco Archeologico è iniziato nell'estate del 1921, quando venne alla luce un tempio ionico sull'altura del Còfino. Negli anni '70, poi, Ermanno Antonio Arslan e Claudio Sabbione, ispettori della Soprintendenza, individuarono delle favisse ricche di oggetti votivi. Nello stesso periodo vennero alla luce diverse strutture, una delle quali risalente al VI secolo a.C. e riferentesi ad un antico edificio di culto.
Negli anni sono venuti alla luce una struttura ellenistica posta su un deposito votivo, una statua marmorea acefala, strutture di V secolo a.C. tra le quali un muro in blocchi di arenaria, fosse allungate colme di materiale votivo, statuette, protomi femminili, gioielli, oggetti per la cosmesi, modellini fittili di tempio e vasi.
Sulla base di questi reperti, gli archeologi hanno accertato che, tra il VI e il IV secolo a.C. il culto che si praticava nel santuario posto sull'altura del Còfino era rivolto a Kore-Persephone al quale, successivamente, si affianca il culto reso a Demetra, madre di Persephone.
Il tempio è in corso di scavo ancor oggi. La terra viene accuratamente rimossa anche a mano, permettendo di far rivedere la luce alle fondamenta e a parte dell'elevato dell'edificio. La struttura sacra subì un restauro già nel III secolo a.C.

2 commenti:

Cristina Malvezzi ha detto...

Notizia molto interessante, spero che questo prezioso sito sia adeguatamente valorizzato, ed è confortante sapere dell'investimento affrontato per offrire quest'area a studiosi e visitatori!

Em Hotep ha detto...

Spero anche io che sia il primo di molti passi. Il nostro Sud, così ricco di storia e di memorie storiche, deve essere rivalutato e riscoperto. La cultura non può essere dimenticata perché ci fa essere ciò che siamo. La cultura, come la bellezza, possono davvero salvarci.

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