I tatuaggi di due babbuini e, tra loro, l'occhio wadjet trovati sul collo della mummia femminile di Deir el Medina (Foto: Anne Austin) |
Anne Austin, bioarcheologa della Stanford University che sta studiando le mummie trovate a Deir el-Medina, in Egitto, ha scoperto un particolare tipo di antichi tatuaggi. Mentre la maggior parte delle mummie egizie hanno tatuaggi con punti e linee, la mummia di una donna vissuta circa 3000 anni fa, il primo esempio di mummia del periodo dinastico egizio, presenta tatuaggi rappresentanti animali e simboli apotropaici.
La dottoressa Austin, utilizzando l'illuminazione a infrarossi ed un sensore ugualmente ad infrarossi, ha scoperto su una mummia più di 30 tatuaggi, molti dei quali invisibili ad occhio nudo. Uno di questi tatuaggi raffigura proprio l'occhio wadjet, simbolo di protezione contro il male. Il tatuaggio è stato ripetuto sul collo, sulle spalle e sulla schiena della defunta.
Ma la mummia ha, impressi sulla pelle, ben altri tatuaggi: sul collo la dottoressa Austin ha identificato dei babbuini tatuati, sulle braccia vi sono delle mucche e sui fianchi della donna sono presenti dei fiori di loto. La posizione e la dimensione dei disegni, secondo la bioarcheologa statunitense, dimostrano che i tatuaggi dovevano avere un significato ben preciso, molto probabilmente connesso al credo religioso della defunta. Le mucche, ad esempio, sono comunemente associate alla dea Hathor, mentre i simboli impressi sulla pelle della gola e delle braccia avevano il compito di evocare il potere magico della dea mentre la donna cantava o suonava durante i rituali in onore di Hathor.
Diverse altre mummie femminili con tatuaggi relativi ad Hathor sono state rinvenute nel tardo XIX secolo a Deir el-Bahari, il luogo in cui venivano sepolti i funzionari reali e le loro famiglie. Le donne sono state soprannominate "le sacerdotesse tatuate di Hathor", la più famosa si chiamava Amunet, sacerdotessa della dea. Solitamente le donne avevano tatuaggi composti con punti e linee, la cui funzione era, oltre che religiosa, anche terapeutica.
La dottoressa Emily Teeter, egittologa dell'Università di Chicago (Illinois), ritiene che i tatuaggi della mummia di Deir el-Medina hanno un carattere marcatamente religioso. Alcuni dei tatuaggi sono più sbiaditi rispetto ad altri presenti sulla pelle della donna, a dimostrazione che furono praticati quando ella era ancora giovane e sono, praticamente, "cresciuti" con lei. La scoperta, a detta della dottoressa Teeter, ha lasciato sbalorditi diversi egittologi che non sapevano dell'esistenza di questo particolare genere di tatuaggi.
La dottoressa Austin ha dichiarato che ha già trovato altre tre mummie, a Deir el-Medina, tatuate allo stesso modo e si è augurata che lo studio di questi tatuaggi possa presto portare ad allargare la conoscenza sull'utilizzo di questi simboli nel mondo dell'antico Egitto.
La dottoressa Austin, utilizzando l'illuminazione a infrarossi ed un sensore ugualmente ad infrarossi, ha scoperto su una mummia più di 30 tatuaggi, molti dei quali invisibili ad occhio nudo. Uno di questi tatuaggi raffigura proprio l'occhio wadjet, simbolo di protezione contro il male. Il tatuaggio è stato ripetuto sul collo, sulle spalle e sulla schiena della defunta.
Ma la mummia ha, impressi sulla pelle, ben altri tatuaggi: sul collo la dottoressa Austin ha identificato dei babbuini tatuati, sulle braccia vi sono delle mucche e sui fianchi della donna sono presenti dei fiori di loto. La posizione e la dimensione dei disegni, secondo la bioarcheologa statunitense, dimostrano che i tatuaggi dovevano avere un significato ben preciso, molto probabilmente connesso al credo religioso della defunta. Le mucche, ad esempio, sono comunemente associate alla dea Hathor, mentre i simboli impressi sulla pelle della gola e delle braccia avevano il compito di evocare il potere magico della dea mentre la donna cantava o suonava durante i rituali in onore di Hathor.
Diverse altre mummie femminili con tatuaggi relativi ad Hathor sono state rinvenute nel tardo XIX secolo a Deir el-Bahari, il luogo in cui venivano sepolti i funzionari reali e le loro famiglie. Le donne sono state soprannominate "le sacerdotesse tatuate di Hathor", la più famosa si chiamava Amunet, sacerdotessa della dea. Solitamente le donne avevano tatuaggi composti con punti e linee, la cui funzione era, oltre che religiosa, anche terapeutica.
La dottoressa Emily Teeter, egittologa dell'Università di Chicago (Illinois), ritiene che i tatuaggi della mummia di Deir el-Medina hanno un carattere marcatamente religioso. Alcuni dei tatuaggi sono più sbiaditi rispetto ad altri presenti sulla pelle della donna, a dimostrazione che furono praticati quando ella era ancora giovane e sono, praticamente, "cresciuti" con lei. La scoperta, a detta della dottoressa Teeter, ha lasciato sbalorditi diversi egittologi che non sapevano dell'esistenza di questo particolare genere di tatuaggi.
La dottoressa Austin ha dichiarato che ha già trovato altre tre mummie, a Deir el-Medina, tatuate allo stesso modo e si è augurata che lo studio di questi tatuaggi possa presto portare ad allargare la conoscenza sull'utilizzo di questi simboli nel mondo dell'antico Egitto.
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