martedì 11 aprile 2017

Il "Gladiatore" e i suoi compagni...

Il sepolcro di Marco Nonio Macrino (Foto: Corsera)
Nuove, sensazionali, scoperte nell'area archeologica al V miglio della via Flaminia, la consolare che collegava Roma con l'Adriatico, giungendo fino ad Ariminum (Rimini). Qui, nel 2008, in località Due Ponti, era tornato alla luce il mausoleo di Marco Nonio Macrino, senatore bresciano nonché generale sotto Marco Aurelio (161-180 d.C.) nelle guerre contro Marcomanni, Quadi e Sarmati Iazigi.
Si ritiene che la figura di Macrino abbia ispirato il regista Ridley Scott quando ha girato il film "Il Gladiatore". Le indagini che la Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'Area archeologica centrale di Roma sta conducendo dal 2012 hanno portato al rinvenimento di una vera e propria necropoli a carattere militare. Le nuove ricerche, oltre a chiarire l'aspetto delle strutture già emerse, hanno restituito altri monumenti funerari, uno dei quali, in età tardoantica, venne sfruttato per l'impianto di una fullonica.
Sono state rinvenute anche diverse stele di pretoriani, che portano a pensare che qui ci fosse un'area sepolcrale a loro strettamente riservata. Dopo la scoperta della tomba di Macrino e di due sepolcri monumentali, di cui uno attribuibile ad un console vissuto in età adrianea (117-138 d.C.), con gli ultimi scavi sono emersi i resti marmorei di un sepolcro ad altare. Il primo è appartenuto, con tutta probabilità, ad un personaggio di rango equestre, dal momento che presso l'entrata del sepolcro è stata trovata la sepoltura di un cavallo, vissuto nel I secolo d.C.
Gli archeologi ora si stanno concentrando sull'edificio funerario al quale si sovrappose la fullonica, databile alla seconda metà del II secolo d.C.. Questo monumento si trova a lato del sepolcro di Marco Nonio Macrino, orientato nella stessa direzione. Probabilmente, dunque, i due monumenti erano collegati, inglobati in un unico progetto, con il monumento funebre sotto la fullonica destinato alle sepolture della famiglia del senatore bresciano, oppure deputato al culto funerario dello stesso.

Fonte:
Adattato da "Archeologia Viva" - novembe/dicembre 2016

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