Uno dei passaggi inclinati che porta all'accesso alla tomba di Senworsret III (Foto: J. Wegner) |
La tomba di Senworsret III è stata datata al 1850 a.C. ed è la più grande di Abydos, una delle città più antiche dell'Egitto. Misura 200 metri in lunghezza e 45 metri in profondità. La sua architettura, a detta degli archeologi, è molto simile a quella delle piramidi e simbolicamente è la rappresentazione del viaggio dell'anima nell'aldilà.
Uno dei corridoi della tomba di Senworsret III (Foto: J. Wegner) |
La sepoltura è stata scoperta ed esplorata da Arthur Weigall nel 1901, ma fu scavata sistematicamente solo nel 2005, anno in cui è stato anche operato il restauro della struttura. La tomba è priva di decorazioni alle pareti, al suo interno è stata rivestita di calcare di Tura e quarzite rossa di Aswan. La camera funeraria conteneva i resti del sarcofago in granito e dei vasi canopi del faraone ed era protetta da un complesso sistema di massicci blocchi di pietra e di particolari accorgimenti architettonici che servivano a celare il più possibile la sepoltura reale.
Ritratto di Senwosret III custodito al Metropolitan Museum of Art (Foto: popular-archaeology.com) |
Senwosret III è conosciuto grazie a delle iscrizioni su stele di pietra. Egli ampliò i confini dell'Egitto verso sud, avviando campagne militari verso la Nubia, un'antica regione che attualmente corrisponde al Sudan settentrionale. Costruì templi, monumenti e fortezze, molte delle quali sono state definitivamente sommerse quando è stata costruita la diga di Aswan nel 1960.
Si pensa che Senwosret III sia vissuto tra il 1878 e il 1840 a.C. e che fosse figlio di Senwosret II, anche se non se ne ha la certezza assoluta. Ebbe molte mogli, ma non se ne conosce il numero esatto. Gli storici sanno qual è l'aspetto fisico di questo faraone perché di lui sono sopravvissute alcune sculture, due delle quali si trovano al Metropolitan Museum di New York. E' interessante notare come Senworset III fu il primo dei faraoni egizi ad essere raffigurato come un uomo anziano, senza il caratteristico sorriso sul volto. Anche questa è un'innovazione nella ritrattistica egizia. Il volto di Senworset, inoltre, presenta rughe sulla fronte e sopracciglia aggrottate. Le ragioni per questo cambiamento stilistico non sono ancora molto chiare. Gli studiosi azzardano l'ipotesi che all'epoca l'Egitto dovette affrontare un periodo piuttosto difficile e che gli scultori volevano rappresentare, attraverso l'aspetto "anziano" e le rughe, la saggezza del faraone.
I resti del faraone Senebkay (Foto: J. Wegner) |
Il mattone del parto trovato ad Abydos (Foto: J. Wegner) |
La tomba del faraone Senebkay (Foto: J. Wegner) |
In tutto la necropoli reale di Abydos contiene le tombe di almeno dodici faraoni, un'intera dinastia perduta, in pratica. Le tombe di Abydos sono più recenti rispetto alla grande piramide di Giza, che risale al 2500 a.C., ma sono più antiche delle tombe della Valle dei Re, che coprono il periodo che va dal 1500 al 1000 a.C.
Quanto è stato trovato nelle tombe di Abydos non sarà mostrato ai visitatori che, come detto, potranno visitare solamente le tre sepolture. Molti oggetti sono attualmente custoditi in un deposito. Uno dei reperti più interessanti è un mattone del parto, il primo del genere mai trovato. E' stato scoperto durante gli scavi di una casa dell'antica città che sorgeva vicino alle tombe. Il mattone presenta la raffigurazione di una donna che tiene in mano un bambino dopo il parto. Nell'antico Egitto le donne, appena entravano in travaglio, si sedevano su questo tipo di mattoni. Testi antichi descrivono, in occasione delle nascite, questi "misteriosi" oggetti ma finora non ne era mai stato trovato uno. Il mattone del parto scoperto ad Abydos risale ad un periodo compreso tra il 1750 e il 1800 a.C. ed è stato rinvenuto 15 anni fa ma non è mai stato esposto al pubblico.
Gli archeologi dell'Università della Pennsylvania continuano a scavare ad Abydos servendosi anche di magnetometri per creare una mappa magnetica della zona: pezzi di vasellame e ceramiche, infatti, hanno una buona conduzione magnetica e possono essere segno di altri oggetti interrati. Il magnetometro è in grado di rilevare anche strutture di mattoni di fango poiché il fango contiene del ferro e la sabbia è costituita principalmente di silice.
Fonte:
popular-arcaheology.com
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