sabato 4 settembre 2021

La dieta degli antichi abitanti di Ercolano...

Ercolano, i resti di alcuni degli abitanti
(Foto: Luciano Fattore, Università di Roma La Sapienza)

La città di Ercolano fu sepolta, quasi duemila anni fa, dalla stessa ondata di ceneri calde e gas che investì Pompei. La catastrofe non ha solo preservato edifici ed ossa, ma ha salvato indizi rivelatori sulla dieta dei Romani dell'epoca.
Una nuova analisi sulle ossa di 17 delle vittime dell'eruzione ha rivelato cosa mangiavano gli abitanti di Ercolano. Si tratta in prevalenza di frutti di mare e di olio di oliva, il che conferma le stime degli storici, secondo i quali il Romano medio consumava circa 20 litri di olio all'anno.
Gli studi precedenti hanno fornito solo pochi dettagli sulla dieta dei Romani, ha detto Erica Rowan, archeobotanica della Royal Halloway University di Londra.
Nel 79 d.C., nel tentativo disperato di sfuggire al cataclisma che stava per colpirli, gli abitanti di Ercolano si accalcarono nelle rimesse per le barche situate lungo la linea di costa. Un'improvvisa esplosione di cenere e gas a 250 gradi, però, finì per ucciderli istantaneamente, bruciando la pelle ma lasciando le ossa quasi intatte.
Negli studi precedenti, gli scienziati hanno analizzato il collagene di quelle ossa ed hanno concluso che la popolazione maschile di Ercolano aveva una dieta più diversificata rispetto alle donne. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno isolato amminoacidi specifici, vale a dire i mattoni delle proteine, ed hanno determinato gli isotopi degli atomi di azoto e carbonio che possono essere ricondotti a cibi ben precisi.
Grazie ai resti di piante ed animali rinvenuti nel sito, gli archeologi oggi sono a conoscenza del fatto che gli abitanti di Ercolano mangiavano cereali quali grano e miglio. Erano consumati anche lenticchie, fagioli, ciliegie, pesche ed olive oltre a ben 70 tipi di pesce e crostacei pescati in loco. Le proporzioni, però, restano tuttora ignote.
Gli abitanti di Ercolano, dunque, mangiano molti più frutti di mare degli abitanti delle regioni mediterranee attuali. Circa un quarto delle proteine ingerite era ricavato proprio dal mare, quasi il triplo della quantità che fa parte attualmente della dieta mediterranea. A sua volta l'olio di oliva costituiva almeno il 12% delle calorie consumate ad Ercolano se non anche di più. L'olio era una delle fonti di grasso più significative, nella dieta romana. Le olive erano ampiamente coltivate in tutto il territorio dell'impero romano e l'olio era non solo un condimento, ma un vero e proprio alimento dal quale si ricava energia.
Le donne di Ercolano mangiavano meno cereali degli uomini ed i ricercatori hanno ipotizzato che la dieta variegata seguita dagli uomini possa essere un segno che questi trascorressero più tempo fuori casa rispetto alle donne.

Fonte:
science.org

Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...