mercoledì 20 ottobre 2021

Turchia, scoperta e conservazione delle sepolture rupestri di Blaundos

Turchia, il restauro dei dipinti delle tombe a camera
(Foto: archivio del progetto di scavo di Baundos)

In Turchia gli archeologi hanno scoperto 400 tombe a camera scavate nella roccia che risalgono a 1800 anni fa e fanno parte di una delle più grandi necropoli scavate nella roccia che ci siano al mondo.
Le sepolture sono state trovate nell'antica città di Blaundos, a circa 180 chilometri ad est del mar Egeo, nell'attuale Turchia. La città venne ondata durante il regno di Alessandro Magno ed ha continuato la sua esistenza in periodo romano e bizantino.
Le tombe scavate nella roccia sono piene di sarcofagi, molti dei quali contengono più individui deceduti, un indizio che le famiglie hanno utilizzato queste sepolture per molte generazioni, una sorta di tombe di famiglia, riaperte per seppellire ogni membro della famiglia deceduto.
La città di Blaundos si trova su un collina circondata da una valle che, in realtà, è un ramo dei vasti canyon di Usak, uno dei sistemi di canyon più lunghi del mondo. Sebbene gli archeologi conoscessero la necropoli da più di 150 anni, non sono mai stati fatti scavi sistematici, motivo per cui questi ultimi sono iniziati nel 2018, con l'obiettivo di documentare le rovine e preparare i progetti di conservazione.
Finora sono stati identificati due templi, un teatro, un bagno pubblico, una palestra, una basilica, le mura, una porta, i resti di alcuni acquedotti, un santuario dedicato ad un antico eroe greco o romano (heroon).
Nel 2018, durante gli scavi di una delle tombe a camera ricavate nella roccia, gli archeologi hanno trovato ossa umane risalenti al II-III secolo d.C. Nel 2021 il team si è concentrato sulla necropoli, documentando circa 400 tombe a camera scavate nella roccia. I tombaroli, però, hanno devastato le sepolture rubando gioielli ed altri manufatti durante il corso dei secoli. Gli archeologi hanno trovato molti indizi sul fatto che gli individui sepolti in questa necropoli rupestre sono vissuti in epoca romana. Si tratta di frammenti di ceramica e monete che indicano che le sepolture risalgono al II-IV secolo d.C.
Alcune sepolture contenevano ancora manufatti che avrebbero dovuto aiutare il defunto nell'aldilà: si tratta di specchi, diademi, anelli, braccialetti, forcine per capelli, strumenti medici, cinture, coppe e lucerne che forniscono indizi sugli occupanti delle tombe quali il sesso, l'occupazione, le abitudini e il periodo in cui sono stati sepolti.
Le pareti ed i soffitti di queste camere funerarie sono decorati con dipinti colorati ed intricati, anche se molti si sono deteriorati nel corso dei millenni. Alcune delle sepolture, infatti, sono state utilizzate come rifugi per animali dai pastori dell'antichità. Gli affreschi erano ricoperti da uno strato denso e nero di fuliggine a causa dei fuochi accesi al loro interno nel corso dei secoli. Il restauro, però, è stato in grado di restituire alcuni dipinti che rivelano vivaci scene floreali, geometriche e figurative dipinte sulle pareti.

Fonte:
livescience.com

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