sabato 16 dicembre 2023

Turchia, tombaroli e resti di una villa romana sconosciuta

Turchia, parte del pavimento musivo della
villa romana scoperta (Foto: stilearte.it)

"Sulla collina c'è qualcuno che sta scavando di notte". La telefonata arriva in forma anonima al distretto di polizia. Le coordinate indicate dalla voce sono precise. Il punto è discosto e appartato. Un luogo ideale per l'azione dei tombaroli. L'area indicata non appare su alcuna carta archeologica. E' sconosciuta, storicamente parlando. Zona di ulivi e di arbusti. Scattano i sopralluoghi e gli interventi di salvaguardia.
Nell'ambito degli scavi di salvataggio condotti nella regione di Mardin, in Turchia, nei pressi di Uzunkaya, sono stati rinvenuti così mosaici appartenenti alle rovine di una villa risalente all'epoca romana.
Tutto è iniziato con un avviso di scavo illegale nella zona rurale di Uzunkaya, a circa 30 chilometri dal centro del distretto, nota come Kela Hanma (il castello della signora). Il villaggio di Uzunkaya è popolato da curdi di affiliazione non tribale e nel 2021 aveva una popolazione di 144 abitanti. Difficile, per i residenti, non notare l'arrivo di qualche forestiero.
Gli agenti intervenuti prontamente sul posto hanno accertato la presenza di numerosi scavi abusivi e il degrado del tessuto architettonico della zona. Sotto la guida del direttore del Museo di Mardin, Abdulgani Tarkan, è stato avviato uno scavo di salvataggio nella regione, coinvolgendo l'esperto archeologo Volkan Bagcilar, l'esperto museale Mhmet San e una squadra di sei lavoratori.
Durante lo scavo è stata scoperta una villa rustica, un insediamento rurale circondato da mura, composto da un corpo centrale e da edifici minori disposti attorno ad esso. Quello che ha colpito gli archeologi è la presenza di mosaici pavimentali che decorano la villa. Questi mosaici, appartenenti al periodo bizantino-tardo romano, coprono un'area di circa 100 metri quadrati e sono caratterizzati da intricati disegni che rappresentano varie figure animali.
La peculiarità di questa scoperta risiede nella raffigurazione di creature marine nei mosaici, una caratteristica mai riscontrata prima nella regione. Tra gli elementi raffigurati ci sono squame di pesce, triangoli affiancati, esagoni, ottagoni, motivi a svastica, alberi, uccelli acquatici, polpi, pesci, cozze, foche, anguille e piante acquatiche. Uno straordinario tappeto di pietra che doveva incantare l'ospite e propiziare ricchezza e prosperità.
Il direttore del Museo di Mardin, Abdulgani Tarkan, ha spiegato che la zona non ospita solo ville rurali, ma comprende anche aree con diversi resti architettonici sul versante meridionale e una necropoli risalente al V-VIII secolo d.C. Questo luogo sembra essere stato utilizzato da una famiglia facente parte della classe dirigente, con una villa circondata da piccole stanze per la servitù e i soldati.

Fonte:
stilearte.it

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