sabato 16 marzo 2024

Bibione, riemergono parti nascoste dell'antica villa romana di Mutteron dei Frati

Bibione, i mosaici emersi dagli scavi nella villa romana
di Mutteron dei Frati (Foto: veneziatoday.it)

Lo scavo archeologico della villa romana di Mutteron dei Frati, situato all'interno della Valgrande di Bibione, continua a rivelare tesori. Sta emergendo, infatti, un patrimonio inestimabile: secondo gli archeologi, la testimonianza meglio conservata degli insediamenti che dovevano trovarsi lungo il litorale Alto-Adriatico in epoca romana.
Dopo qualche settimana - gli scavi sono iniziati a fine febbraio - si sta evidenziando che la zona residenziale della villa romana è decisamente più estesa di quanto si pensasse inizialmente. Lo testimoniano i nuovi ambienti riportati alla luce dagli studiosi guidati da Dirk Steuernagel e Alice Vacilotto dell'Università di Regensburg e da Maria Stella Busana dell'Università di Padova, con la supervisione della Soprintendenza e il sostegno di proprietà e affittuario della valle.
Nuovi reperti musivi sono stati ritrovati in una delle quattro aree oggetto di scavo, tutte localizzate ad ovest rispetto al sito precedentemente noto; da programma le zone previste erano tre, ma le anomalie del terreno segnalate dalle prospezioni geofisiche hanno portato ad un ampliamento delle indagini.
Ritrovati diversi materiali tra cui un coltello e una serie di monete, particolarmente interessanti perché in grado di confermare la presenza umana nel sito in epoca tardoantica.
L'esistenza del sito è nota fin dalla metà del Settecento. La sua rilevanza è stata segnalata a più riprese, prima dall'avvocato concordiese Dario Bertolini (inizi '800) e poi da Aulo Gellio Cassi (anni '30 del Novecento), un latisanese a cui si deve il primo scavo nell'area di Mutteron dei Frati.
Nell'area, attualmente ricoperta da bosco, sono presenti alcune dune costiere fossili, in quanto in epoca romana si trovava sulla linea di costa, mentre attualmente dista 1,5 chilometri da essa, a causa del progressivo accumularsi dei sedimenti trasportati dai fiumi.
Il nome Mutteron dei Frati deriva dal fatto che in passato gli abitanti del posto pensavano che il sito avesse ospitato un antico convento di frati, a causa dei ritrovamenti di sferette perforate in terracotta, scambiate per grandi di rosario, ma che in realtà erano pesi da rete utilizzati in epoca romana per pescare.

Fonti:
veneziatoday.it
ecomuseoaquae.it

Nessun commento:

Antichi rituali di sacrifici umani: l'incaprettamento femminile

Francia, le sepolture neolitiche rinvenute in grotta (Foto: stilearte.it) Uno studio, pubblicato da Science advances , ha portato alla luce ...