sabato 20 aprile 2024

Portogallo, rinvenute tre sepolture di età romana

Portogallo, i resti rinvenuti nelle sepolture
(Foto: ERA Arquelogia)

Uno scavo archeologico a Faro, in Portogallo, ha portato alla luce tre tombe dell'antica città romana di Ossònoba. Si tratta di sepolture contenenti i resti di un uomo, una donna e un bambino unitamente ad alcune strutture romane. L'area di scavo è di 5000 mq. Si ritiene che i resti risalgano al V-VI secolo d.C.
Le tombe sembrano essere state saccheggiate in passato per asportare piccoli braccialetti, collane e anelli, dal momento che i defunti sembrano essere di status sociale agiato, dal momento che vennero sepolti in tombe accuratamente costruite e non in tombe aperte.
I resti del defunto di sesso maschile, ad una prima indagine, sembrano essere appartenuti ad un uomo più vecchio della donna, la quale si ritiene fosse un'adolescente oppure una giovane adulta intorno ai 25 anni. Il bambino, invece, era un neonato di non più di sei mesi.
L'area, secondo i ricercatori, è archeologicamente molto interessante, dal momento che ad ovest si trova un convento del XVII secolo e ad est vi è l'area dove è stato rinvenuto il mosaico del dio Oceano, ora tesoro nazionale portoghese. Quello che più ha sorpreso i ricercatori è l'ubicazione delle sepolture. Sulla base di studi precedenti questa era un'area residenziale o, in alternativa, legata ad attività industriale. Ci sono molte tracce di saline. Le tombe si trovano in piena zona urbana.
Le sepolture dell'uomo e della donna erano sigillate con lastre di pietra calcarea che si pensa siano parti riutilizzate di alcuni degli edifici più emblematici presenti nella zona. 
Gli scavi hanno permesso anche il ritrovamento di centinaia di oggetti utilizzati nella vita quotidiana del centro romano: frammenti di ceramica comune, stoviglie, anfore, un dado in osso, chiodi, spilli, un cucchiaio, vasi e molta ceramica sigillata, provenienti per lo più dalle regioni della Gallia del Sud e della Spagna.
Tra le monete ritrovate ne spicca una, coniata durante il regno dell'imperatore Costantino I Il Grande (307-337 d.C.). In un'area meridionale del sito, inoltre, è stata rinvenuta una struttura romana dove sono stati trovati resti collegabili alla produzione metallurgica: in particolare una grande concentrazione di conchiglie frantumate, un materiale da cui veniva estratto il pigmento, la porpora, per la tintura dei tessuti. L'assenza di un serbatoio collegato a questa attività, però, impedisce al momento di confermare che ci fosse, all'epoca, uno stabilimento per la tintura dei tessuti.

Fonte:
portugalresident.com


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