Sicilia, l'anfora contenente resti di pesce di più di 2000 anni fa (Foto: sicialiafan.it) |
Gli scavi attualmente in corso a Licata, in provincia di Agrigento, hanno portato ad un'eccezionale scoperta. E' stata rinvenuta, in una delle case attualmente oggetto di studio, un'anfora all'interno della quale gli archeologi hanno trovato resti di pesce di piccole dimensioni. I resti saranno ora oggetto di specifici studi da parte della paleobotanica Erika Zane e dell'archeozoologa Ester Vaga.
Quello che è stato trovato potrebbe aiutare a conoscere le abitudini alimentari degli antichi abitanti di Finziade a Licata. Si tratta, in tutti i casi, di un ritrovamento non comune, soprattutto per la quantità dei resti di pesce e per il loro stato di conservazione.
Gli scavi, in corso dal 2023, sono sostenuti dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento diretto da Roberto Sciarratta, in convenzione con il Cnr di Catania e si inseriscono nel programma Finziade Project - Monte Sant'Angelo di Licata.
Il progetto ha l'obietto di ricostruire l'impianto urbanistico dell'antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell'ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).
Uno dei rinvenimenti che ha segnato la ricerca archeologica nel territorio di Licata, sulla costa siciliana tra Agrigento e Gela, è stato quello operato nel 1998 da Graziella Fiorentini, all'epoca soprintendente, all'interno del vano 7 della Casa 1 dell'abitato dell'antica città di Finziade: un gruppo di gioielli in oro provenienti dal crollo del piano superiore dell'abitazione, rinvenuti insieme ad oltre quattrocento monete d'argento di fine III secolo a.C.
Diodoro Siculo, storico del I secolo a.C. nativo di Agyrion (odierna Agira in provincia di Enna), nel XII libro della sua Historia Universalis, narra le vicende della fondazione ad opera di Finzia, tiranno di Agrigento, che vi trapiantò cittadini di Gela costretti ad emigrare. Si tratta dell'ultima fondazione greca di Sicilia, avvenuta non molto prima della conquista romana dell'isola, definitivamente sancita dalla presa di Siracusa nel 211 a.C.
Quello che è stato trovato potrebbe aiutare a conoscere le abitudini alimentari degli antichi abitanti di Finziade a Licata. Si tratta, in tutti i casi, di un ritrovamento non comune, soprattutto per la quantità dei resti di pesce e per il loro stato di conservazione.
Gli scavi, in corso dal 2023, sono sostenuti dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento diretto da Roberto Sciarratta, in convenzione con il Cnr di Catania e si inseriscono nel programma Finziade Project - Monte Sant'Angelo di Licata.
Il progetto ha l'obietto di ricostruire l'impianto urbanistico dell'antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell'ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).
Uno dei rinvenimenti che ha segnato la ricerca archeologica nel territorio di Licata, sulla costa siciliana tra Agrigento e Gela, è stato quello operato nel 1998 da Graziella Fiorentini, all'epoca soprintendente, all'interno del vano 7 della Casa 1 dell'abitato dell'antica città di Finziade: un gruppo di gioielli in oro provenienti dal crollo del piano superiore dell'abitazione, rinvenuti insieme ad oltre quattrocento monete d'argento di fine III secolo a.C.
Diodoro Siculo, storico del I secolo a.C. nativo di Agyrion (odierna Agira in provincia di Enna), nel XII libro della sua Historia Universalis, narra le vicende della fondazione ad opera di Finzia, tiranno di Agrigento, che vi trapiantò cittadini di Gela costretti ad emigrare. Si tratta dell'ultima fondazione greca di Sicilia, avvenuta non molto prima della conquista romana dell'isola, definitivamente sancita dalla presa di Siracusa nel 211 a.C.
Fonti:
siciliafan.it
archeologiaviva.it
siciliafan.it
archeologiaviva.it
Nessun commento:
Posta un commento