| Penisola dello Yucatan, la tomba che custodisce i resti di Ix Ch'ak Ch'een, regina del VI secolo d.C. (Foto: stilearte.it) |
Nella penisola dello Yucatan, l'antica città Maya di Cobà ha restituito un frammento straordinario della sua storia: la Roccia di Fondazione, un monumento calcareo rinvenuto nel gruppo di Nohoch Mul, vicino ad una riserva d'acqua naturale. Questo monumento ha permesso agli epigrafisti David Stuart, dell'Università del Texas ad Austin e Octavio Esparza Olguìn, UNAM, di identificare Ix Ch'ak Ch'een, una delle regine che governarono Cobà nel VI secolo d.C., rivelando dettagli inediti sulla successione femminile nella politica Maya e sulla centralità delle donne nella leadership.
La data 9.6.15.6.9 (12 maggio 569 d.C.) segna l'istituzione del titolo di kaloomté, un alto ufficio politico militare, a Kehwitznal, che significa "luogo della Montagna dei Cervi", presumibilmente riferito all'area di Nohoch Mul. Ix Ch'ak Ch'een emerge come figura centrale di questo evento, confermando la sua autorità e associandola ad altri monumenti di Cobà, come il Pannello 7 e le Stele 26 e 30. Le iscrizioni collegano la regina alla costruzione del campo da gioco del gruppo D e al completamento del settimo ciclo di k'atun l'8 dicembre 573 d.C. Varianti del suo nome, come Ix Ch'ak Ch'een Yopaat, e la sua associazione con il dio K'awiil, consolidano la sua posizione e il riconoscimento divino del suo governo.
La Roccia di Fondazione sottolinea anche il rapporto della sovrana con divinità protettrici come Bolon Tz'akab Ajaw, "Signore delle Innumerevoli Generazioni", collegando il suo regno ai miti della creazione di Cobà. Il testo fa riferimento al serpente witz', creatura mitologica associata all'acqua, accrescendo il significato spirituale della riserva di acqua natura dove il monumento è scolpito.
Cobà, estesa su circa 80 chilometri quadrati e con una popolazione stimata di 50.000 abitanti al suo apice, era famosa per la sua vasta rete di strade rialzate in pietra. La Roccia di Fondazione offre una visione unica di come i governanti combinassero autorità politica, pratiche rituali e memoria dinastica. Il reperto rivela non solo la presenza femminile al vertice del potere, ma anche la complessa sovrapposizione tra paesaggi sacri e potere politico, una dinamica osservabile anche in alcune civiltà mediterranee dell'antichità, dove le regine o le figure femminili erano protagoniste di riti religiosi e di successioni dinastiche straordinarie, pur in contesti prevalentemente patriarcali.
La data 9.6.15.6.9 (12 maggio 569 d.C.) segna l'istituzione del titolo di kaloomté, un alto ufficio politico militare, a Kehwitznal, che significa "luogo della Montagna dei Cervi", presumibilmente riferito all'area di Nohoch Mul. Ix Ch'ak Ch'een emerge come figura centrale di questo evento, confermando la sua autorità e associandola ad altri monumenti di Cobà, come il Pannello 7 e le Stele 26 e 30. Le iscrizioni collegano la regina alla costruzione del campo da gioco del gruppo D e al completamento del settimo ciclo di k'atun l'8 dicembre 573 d.C. Varianti del suo nome, come Ix Ch'ak Ch'een Yopaat, e la sua associazione con il dio K'awiil, consolidano la sua posizione e il riconoscimento divino del suo governo.
La Roccia di Fondazione sottolinea anche il rapporto della sovrana con divinità protettrici come Bolon Tz'akab Ajaw, "Signore delle Innumerevoli Generazioni", collegando il suo regno ai miti della creazione di Cobà. Il testo fa riferimento al serpente witz', creatura mitologica associata all'acqua, accrescendo il significato spirituale della riserva di acqua natura dove il monumento è scolpito.
Cobà, estesa su circa 80 chilometri quadrati e con una popolazione stimata di 50.000 abitanti al suo apice, era famosa per la sua vasta rete di strade rialzate in pietra. La Roccia di Fondazione offre una visione unica di come i governanti combinassero autorità politica, pratiche rituali e memoria dinastica. Il reperto rivela non solo la presenza femminile al vertice del potere, ma anche la complessa sovrapposizione tra paesaggi sacri e potere politico, una dinamica osservabile anche in alcune civiltà mediterranee dell'antichità, dove le regine o le figure femminili erano protagoniste di riti religiosi e di successioni dinastiche straordinarie, pur in contesti prevalentemente patriarcali.
Fonte:
stilearte.it
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