| Verona, scavi archeologici dei cunei dell'Arena (Foto: ArchaeoReporter) |
L'Arena di Verona è tra i monumenti romani più riconoscibili d'Italia. Lo scavo archeologico condotto sotto i livelli visibili ai visitatori ne restituisce un volto radicalmente diverso: quello di un luogo di produzione, trasformazione e lavoro, in cui la monumentalità antica è stata riadattata per usi pratici, artigianali e quotidiani.
Oggi, grazie ad una serie di campagne archeologiche avviate con metodologie stratigrafiche puntuali e strumentali di rilevamento avanzati, l'Arena rivela le sue fasi meno visibili, quelle che sono essenziali per ricostruire il rapporto tra monumento e città nel lungo periodo. I protagonisti sono soprattutto gli arcovoli, ossia la denominazione tutta veronese di quelli che vengono generalmente chiamati cunei, gli spazi vuoti sotto le strutture per gli spettatori.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall'ultimo scavo è la documentazione di attività legate alla produzione del vetro. La presenza di fornaci, scarti di lavorazione, residui di crogioli e frammenti riconducibili a fasi operative del ciclo vetrario suggerisce un riuso tecnico degli spazi interni del monumento. In questa fase della storia dell'edificio, le esigenze produttive mostrano di aver sostituito quelle legate alla sua originaria funzione spettacolare, salvando in fondo il monumento dalla sua spoliazione più o meno totale.
Oggi, grazie ad una serie di campagne archeologiche avviate con metodologie stratigrafiche puntuali e strumentali di rilevamento avanzati, l'Arena rivela le sue fasi meno visibili, quelle che sono essenziali per ricostruire il rapporto tra monumento e città nel lungo periodo. I protagonisti sono soprattutto gli arcovoli, ossia la denominazione tutta veronese di quelli che vengono generalmente chiamati cunei, gli spazi vuoti sotto le strutture per gli spettatori.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall'ultimo scavo è la documentazione di attività legate alla produzione del vetro. La presenza di fornaci, scarti di lavorazione, residui di crogioli e frammenti riconducibili a fasi operative del ciclo vetrario suggerisce un riuso tecnico degli spazi interni del monumento. In questa fase della storia dell'edificio, le esigenze produttive mostrano di aver sostituito quelle legate alla sua originaria funzione spettacolare, salvando in fondo il monumento dalla sua spoliazione più o meno totale.
Fonte:
archaeoreporter.com
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