mercoledì 5 agosto 2009

Il Medioevo al Campidoglio



Recentemente è stata restaurata la Sala del cinquecento Archivio Capitolino del Palazzo dei Conservatori. Proprio questa sala ospita, ora, l'allestimento di uno spazio dedicato al Medioevo.
Elemento centrale del nuovo spazio è una statua che si deve allo scultore toscano Arnolfo di Cambio. Originariamente l'opera era dipinta con colori brillanti ed impreziosita da dorature che ne facevano l'elemento più significativo di un monumento onorario dedicato al Carlo I d'Angiò, negli anni 1275-1277. Costui era il fratello di Luigi IX di Francia e fu incoronato a Roma re di Sicilia nel1266. L'anno precedente era stato nominato, per la prima volta, Senatore di Roma, carica che rivestì a più riprese tra il 1268 ed il 1278 e, nuovamente, tra il 1281 ed il 1284.
Il monumento a lui dedicato, secondo recenti studi, fu realizzato negli anni tra il 1268 ed il 1278, probabilmente per esere collocato all'interno della grande aula medioevale al primo piano del Palazzo Senatorio (attuale Aula Giulio Cesare), dove il Senatore o il suo vicario amministravano la giustizia civile e penale.
La monumentale scultura del re, fu ricavata da un frammento di trabeazione antica ed ora è visibile accanto ad un frammento marmoreo di arco gotico, poco conosciuto, decorato con una figura a rilievo di un trombettiere.
Carlo I è raffigurato seduto su un faldistorio, trono pieghevole e privo di schienale, decorato con due protomi di leone. Il sovrano indossa una lunga veste ed un ampio mantello che, in origine, era dipinto di azzurro e decorato di gigli dorati, emblema della casa di Francia e d'Angiò. Sul capo ha una corona, solo in parte conservata. Nelle mani, prima che i restauri del tardo Quattrocento ne alterassero il modellato, impugnava uno scettro ed il globo simbolo del potere.
Nella sala del Medioevo è possibile ammirare altre opere che hanno l'intento di offrire una panoramica del Campidoglio durante l'Età di Mezzo. Ci sono unità di misura dell'olio che risalgono al Duecento, per esempio, che attestano la presenza sul colle di un importante mercato che si estendeva tra l'antico Palazzo Senatorio e la chiesa e convento di Santa Maria in Aracoeli. Un pannello cosmatesco proveniente dal pulpito, ora smembrato, dell'Epistola della chiesa di Santa Maria in Aracoeli, opera di Lorenzo di Tebaldo e del figlio Jacopo, invece, testimoniano la raffinata cultura dei marmorari romani tra la fine del XII ed i primi anni del XIII secolo.

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